Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni: “Eliminassero gli sprechi negli enti locali, nelle Regioni, nei Comuni e nelle aziende municipalizzate. Ma non tolgano soldi ai dipendenti statali. Stiamo ancora aspettando iniziative di spending review”.
Ma c’è un motivo: nessun torto e nessun inganno, si punta al risparmio, che è previsto per un totale di circa 4-5 miliardi di euro. Così Madia: “I contratti sono bloccati da quando è iniziata la crisi. Tutti insieme, governo e parti sociali, adesso dobbiamo portare il paese fuori dalla crisi. I dati dell’economia li abbiamo visti, in una situazione di crisi la cosa importante è l’alleanza con chi ha più bisogno”. Una dichiarazione che ci fa ben sperare è quella della Corte dei Conti dei giorni scorsi secondo cui l’Italia non spenda tanto, “ma male”.
Il Tesoro, inoltre, ha la necessità di recuperare ingenti somme di denaro, che si aggirano tra i 16 e i 17 miliardi di tagli alla spesa il prossimo anno. Il premier ci ha provato, ci ha rincuorati e rassicurati, ma fin dal principio era evidente la necessità di andare a intaccare anche statali o i pensionati e così si bloccano per altri due anni (tra l’altro già in panne dal 2010) gli stipendi dei dipendenti pubblici.