Nelson Rolihlahla Mandela è nato il 18 luglio del 1918 nel piccolo villaggio di Mvezo, sul fiume Mbashe, distretto di Umtata nel Transkei, Sud Africa. Suo Padre lo chiamò Rolihlahla, che letteralmente vuol dire “tirare il ramo dell’albero”, o più, brevemente, “piantagrane”. Il nome anglofono Nelson gli fu dato il primo giorno di scuola.
Suo padre Gadla Henry Mphakanyiswa, era il capo villaggio. Nelson era il figlio della terza moglie, Noqaphi Nosekeni, di religione metodista. Nel 1930, suo padre morì e il piccolo “piantagrane” passò sotto la tutela del sovrano della sua tribù (Thembu), JongintabaDalindyebo. Proseguì i suoi studi in missioni metodiste fino a diplomarsi nel 1938.
Iniziò a frequentare l’ Università of Fort Hare, l’unica per studenti di colore, dove conobbe l’amico di una vita Oliver Tambo. Entrambi furono, però, espulsi nel 1940 a causa del loro attivismo politico. Per un breve periodo Nelson ritorno nel Transkei, dove scoprì che il suo tutore gli aveva trovato moglie. Per evitare il matrimonio combinato, Nelson fuggì a Johannesburg dove iniziò a lavorare come guardiano notturno in una miniera d’oro.
Si trasferì, quindi, in una casa di Alexandra, sobborgo nero di Johannesburg, insieme alla madre. Studiando per corrispondenza, di notte, si laureò in nel 1941 e nel 1942 inizio a studiare legge all’Università di Witwatersrand. Contemporaneamente, iniziò a collaborare nello studio legale di Seretse Khama, il futuro primo presidente del Botswana indipendente.
Nel 1944 Nelson Mandela sposò Evelyn Mase e iniziò la sua carriera politica con l’African National Congress, ANC. Ritenendo la leadership dell’ANC ” un organismo morente , pseudo-liberista e conservatore”, Mandela, con Tambo, Sisulu, e pochi altri costituì la Lega della Gioventù dell’ANC di cui nel 1947 venne eletto segretario, oltre a membro dell’esecutivo del Transvaal ANC.
Nel 1948 Nelson Mandela conseguì la qualifica necessaria a svolgere la professione di avvocato , dopo essere diventato, nel 1951, presidente della Lega della Gioventù, e nel 1952 aprì il suo studio legale, insieme all’amico di sempre Oliver Tambo, fornendo assistenza gratuita o a basso costo a molti neri che sarebbero rimasti altrimenti senza rappresentanza legale.
Fu arrestato il 5 dicembre 1956, accusato di tradimento. Dopo un lungo processo fu assolto nel 1961.
Nel, 1958, aveva sposato in seconde nozze Winnie Madikizela , sua compagna nella lotta antirazzista
Nel 1961 divenne il comandante di Umkhonto we Sizwe dell’ANC (“Lancia della nazione”, o MK) il braccio armato dell’ANC. Nell’agosto 1962 fu arrestato dalla polizia sudafricana in base alle segnalazioni della CIA, segnalazioni che lo stesso Mandela nella sua autobiografia dichiarò assolutamente false. Durante la prigionia, fu processato per sabotaggio e condannato all’ergastolo il 12 giugno del 1964.
Per tutti i successivi 26 anni trascorsi in carcere, Mandela divenne il simbolo della lotta all’apartheid.
Nel 1985, rifiutò la libertà condizionata in cambio di una rinuncia alla lotta armata. Le proteste dell’ANC e le pressioni della comunità internazionale costrinsero il Presidente sudafricano de Klerk a liberarlo l’11 febbraio del1990 su ordine del Presidente sudafricano F.W. de Klerk. Mandela e de Klerk ottennero il Premio Nobel per la pace nel 1993.
Divenuto libero cittadino e Presidente dell’ANC (luglio 1991 – dicembre 1999) Mandela concorse contro De Klerk per la nuova carica di presidente del Sudafrica e vinse, diventando il primo capo di stato di colore. De Klerk fu nominato vice presidente. Come presidente, (maggio 1994 – giugno 1999), Mandela presiedette la transizione dal vecchio regime basato sull’apartheid alla democrazia, guadagnandosi il rispetto mondiale per il suo sostegno alla riconciliazione nazionale e internazionale. Tale transizione fu portata avanti tramite l’istituzione, da parte dello stesso Mandela, di un tribunale speciale, la cosiddetta Commissione per la Verità e la Riconciliazione (Truth and Reconciliacion Commission, TRC).
Il 18 luglio 1998, le nozze con con Graca Machel, di ventidue anni più giovane di lui e dopo aver abbandonato la carica di Presidente nel 1999, Mandela ha continuato la sua azione di sostegno alle organizzazioni per i diritti sociali, civili e umani.
“Nel giugno 2004, all’età di ottantacinque anni, Mandela ha annunciato di volersi ritirare dalla vita pubblica e di voler passare il maggior tempo possibile con la sua famiglia, finché le condizioni di salute glielo avessero concesso”.
Il 18 luglio, nel giorno del compleanno del leader sudafricano, l’Onu ha istituito la giornata internazionale ‘Mandela Day’, come riconoscimento del suo contributo in difesa della democrazia, della giustizia razziale e della riconciliazione.
(AMR)