Madonna Milano 2012: La Regina tiene botta e non accenna a smettere

Da Lazitellaacida
Madonna è Madonna. Madonna non è come Lady Gaga, non è come la fu Britney Spears. Madonna è intoccabile. E non lo dico perché odio Lady Gaga, visto che a Ottobre andrò al suo concerto.

Madonna va vista almeno una volta nella vita. E prima ci si rende conto che i migliori concerti sono già stati e non torneranno mai, meglio sarà per tutti. Non ci si può aspettare che una come Madonna, ancora sul palco a 54 anni, non faccia pagare meno di 100 euro. E non ci si può aspettare che una come Madonna sia pure puntuale. O che canti dal vivo. O che faccia un concerto di due ore. Jeeeeez, è Madonna! Però, PUR ESSENDO MADONNA in quindi INTOCCABILE, ci si può aspettare Like a Virgin e si ha TUTTO IL SACROSANTO diritto di uscire incazzati se lei decide di cantarla con un arrangiamento che stravolge l'intera canzone. Tutta la vita, TUTTA LA VITA CRISTOSANTO, che una aspetta di cantare LIKE A VIRGIN e devo sentire 'sto lamento? ESTOCAZZO PERO'. Partiamo dall'inizio: comprare i biglietti non è stato semplice, ricordo all'epoca (forse febbraio) di aver smadonnato non poco a causa di quel sistema progettato del demonio che è il verified by Visa. E' per questo che, pur di non perdere la possibilità di vedere Madonna, ho investito la mia cara amica Gogo dell'immensa responsabilità dell'acquisto. Operazione per altro portata a compimento per lei senza nemmeno troppa difficoltà (segna Visa, segna). CHE BRAVA AMICA CHE HO. Arriviamo al giorno del concerto, belle baldanzose nelle nostre mise anni '80 pur essendo gente nata negli anni '80. E' dopo mezzora di tram e dieci minuti di autobus che Amica Gogo decide di sfoderare i biglietti dalla borsa, ancora intonsi nella loro busta. Due buste. Due biglietti. - Mi dici in che anello siamo? - Toh guarda i biglietti, prendi la tua busta. - Come LA MIA BUSTA? Ne hai due? - Sì non me li faceva comprare due biglietti in una volta. - Allora c'è anello blu, fila 13 posto 23 e anello verde fila 13 posto 33. Sono solo dieci pos.....CHE COOOOOSA? ANELLO BLU ANELLO VERDE! - Oddio non me ne sono accorta! - ENNO' CHE NON TE NE SEI ACCORTA non hai mai aperto la busta in QUATTRO MESI! - … - ... - No aspetta, stai tranquilla. Adesso vedo se posso SCAVALCARE.



I puntini gialli segnalano i posti dei biglietti acquistati.

Tentiamo la sorte, entriamo all'anello blu entrambe. Ci sparano il biglietto senza controllare l'anello. Siamo terrorizzate.

Passiamo. Corriamo come delle impazzite verso l'ingresso del settore. Settore 210. Anziché entrare continuo a camminare e lo supero, fino a che i soliti brillantoni non cascano nella mia rete e credono al mio SGUARDO PERSO. Il mio piano è quello di fare la scemasvampita CHE NON AVEVA CAPITO CHE I BIGLIETTI ERANO TUTTI DIVERSI.
- Chiedi se non sai! Siamo qua! SIAMO QUA! - [Eh vi ho visti, siete due gorilla].

Mi avvicino all'ingresso 210, occhioni azzurri spalancati. Ho la faccia di chi sta svaligiando un casinò. Passo. E' il turno di Gogo. Passa. Dall'entusiasmo cominciamo a correre salendo le scale ma l'entusiasmo svanisce dopo due rampe. Ok, ce l'abbiamo fatta. Ci sediamo ma ci rendiamo conto che i posti ESSENDO NUMERATI, può essere che qualcuno si presenti richiedendo il nostro posto. Tentiamo lo stesso e ci sediamo. Sono le 19. Madonna arriva alle 22. Passano TRE ore. CENTOTTANTA MINUTI. Sono DIECIMILAOTTOCENTO secondi in cui io non ho fatto altro che fissare con lo sguardo del gatto sorpreso dai fari delle macchine OGNI COPPIA CHE SALIVA I GRADINI.
- ODDIO ARRIVANO ARRIVANO! - No stai tranquilla. - ARRIVANO ARRIVANO! GUARDA SONO QUELLI! - No stai tranquilla. - … - … - LORO LORO! GUARDA! LUI E' PURE GROSSO! - No stai tranquilla.

- ... - … - GUARDA QUEI DUE! SONO LORO, MI FISSANO! - No stai tranquilla

I proprietari del posto sul quale c'eravamo abusivamente sedute arrivano alle 21.15. CHE NON TE LO MERITI NEMMENO IL CONCERTO DI MADONNA SE NON FAI ALMENO DUE ORE DI ATTESA. Quando mi chiedono di mostrare loro il mio biglietto, io tento quello che la mia amica aveva provato ad insegnarmi per due ore: NEGARE COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI. - NON E' VERO QUESTO E' IL MIO POS.........ok mi sposto. Amica Gogo si sposta e va a sedersi sui gradini ma dopo 5 minuti, anche a costo di far alzare tutto San Siro le urlo di tornare sui seggiolini che si era liberato un posto. Ok, l'accoppiata AMICA+CONCERTO è SALVA. Alle 22 Madama Madonna si degna di uscire sul palco. Comincia con Girl Gone Wild.



Io gone wild. Amica Gogo non capisce. E' UNA CANZONE NUOVAAAAAAAA E' FIGHISSIMAAAA! Niente, lei non capisce.

Amica Gogo si accende solo con la prima canzone degli anni '80, Papa don't preach. Al primo accenno di HOLIDAY sta quasi per staccarmi un braccio. Peccato fosse solo un medley. Per quanto tutti mi avessero detto che canti in playback a me è sembrato che abbia cantato live. Certo, non è una voce pura e naturale e ci sono mille effetti sonori ma ci sentivo pur sempre il fiatone sotto. E per fare le cose che fa lei, altro che fiatone, io sarei andata in rianimazione. C'è poco da fare, Madonna è La Fighezza. Anche se è un cesso, anche se magari stona (qualche passaggio l'ho beccato pure io che non son la Maionchi), lei ci crede così tanto che ti vien da pensare che non è lei che stona, sei tu CHE HAI SENTITO SBAGLIATO. Lei, è una che se si fa l'abbronzatura spray MICA SI VERGOGNA DI ESSERE MARRONE, piuttosto si mette a perculare tutti gli altri che sono BIANCHI.




Lo spettacolo procede, peccato poterlo solo INTUIRE visto che lo show è progettato ad uso e consumo esclusivo del pubblico fronte palco. Neppure il megaschermo è rivolto verso gli anelli laterali e devo dire che questo, alla fine del concerto, è l'aspetto che maggiormente mi ha dato fastidio. Persino i Take That erano più organizzati.

Per tutto lo spettacolo Madonna non ha fatto altro che saltare, ballare, tirare gambe, raccogliere gambe, muovere culi, farsi slacciare costumi, farsi allacciare corsetti, cantare, lanciare anatemi alla chiesa, alla politica, a dio padre onnipotente, a gesù e a tutti i suoi amici. Ha cominciato lo spettacolo imbracciando un mitra e mimando una sparatoria tra i ballerini e ha poi predicato la pace e l'amore. Ha fatto tremare lo stadio per il timore di far vedere -anche a noi- un capezzolo e poi ha cantato Like a Prayer con un coro gospel di suore e lì, veramente, è venuto giù San Siro. Se ne è andata, dopo Celebration, cantata con tanto di felpa e scarpe da ginnastica. Perché Lei é Figa. E quando se ne va e dice “GIAO ITALIA” e tu pensi, vabbhè ma lo farà un bis. Ma certo che lo farà, insomma lo fanno tutti. Ennò. Non lo fa, lei è Madonna e se ne va. Suca proprio. E tu sei lì, che rimani come un pero, imbambolata per aver avuto davanti a te un pezzo di storia della musica. E a quelli che dicono che una così dovrebbe essere superiore a certi confronti con Lady Gaga lei risponde con un mash-up di Express Yourself + Born This Way seguito a ruota da qualche verso di “She's not me” con manate sul sedere.



E tu ti spelli le mani dagli applausi, perché la Germanotta sarà anche più talentuosa e quando suona gli strumenti non sta facendo finta, ma Madonna c'era prima, prima dei costumi bizzarri e fantasiosi, prima degli abiti di carne, prima dei video concettuali. E Madonna non conosce altro modo di essere superiore se non quello di accettare la sfida e riempire gli stadi per dimostrare che c'è ancora. 
Madonna c'era prima. E no, non se ne deve andare perché a 54 anni spara ancora delle canzoni che non riesci a stare ferma. Sei mezza rincoglionita quando ti rendi conto che forse di aspettare tre ore per un concerto non se lo può permettere nessun altro, al mondo. Sei mezza rincoglionita quando ti rendi conto che hai appena sentito cantare dal vivo quella che solitamente canta dalla casse, mentre tu sono anni che ci fai l'amore con quelle canzoni. E quando esci ti immagini un giorno, tra decenni, quando al telegiornale diranno che Madonna Louise Veronica Ciccone è morta, probabilmente per un attacco cardiaco dopo l'ennesima lezione di pilates, e ti ricorderai di quando quella volta eri lì, a San Siro, seduta nel seggiolino che non era il tuo e pensavi Questo lo racconto ai miei figli”.


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