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Madonna ndihmon femijen tim

Creato il 03 marzo 2013 da Luigiderosa @Luigi2006
Madonna ndihmon femijen timSulla pelle delle donne
Stefania Catallo
Edizioni CentoAutori pagine 93 € 6,00
Prefazione di Vittorio Lussana
isbn 9788897121701

Madonna ndihmon femijen tim

Stefania Catallo,scrittrice


"Madonna ndihmon femijen tim" è una preghiera in albanese che si può tradurre in italiano:  "Madonna proteggi il mio bambino",viene ripetuta senza sosta da una ragazza straniera,costretta a prostituirsi dal suo aguzzino anche se è al settimo mese di gravidanza ,perchè lei serve solo a questo:deve rendere soldi e non è escluso che il bambino che avrà non verrà venduto a qualche coppia sterile,così anche lui renderà soldi! Ma facciamo un passo indietro,Jona,così si chiama la prostituta, viene da una buona famiglia di Tirana,padre avvocato e madre insegnante,lei stessa è laureata. A 21 anni conosce Roslan, un affascinante uomo d'affari, dopo aver frequentato la sua famiglia, come da tradizione mussulmana la chiede in moglie.Prima delle nozze però, Roslan le chiede di accompagnarlo in un viaggio di lavoro a Roma. Giunti in Italia,quello che s'era presentato a tutti come un vero gentleman,come un novello dottor Jekyll si trasforma in Mr Hyde, la picchia selvaggiamente e la violenta più volte fino a quando, piegatane la volontà,la costringe a prostituirsi. Roslan dunque svela il suo vero volto:è un mafioso della peggior specie, Jona scioccata cercherà aiuto,ma nessuno glielo offrirà,ben presto comprenderà che potrà contare solo sulle sue forze e proprio il figlio che metterà al mondo, che il suo aguzzino le aveva concesso di tenere, le darà quella miracolosa forza di volontà che la salverà.
Questa è una delle dieci storie che Stefania Catallo ha ascoltato dalla viva voce di alcune delle tante donne che ogni giorno subiscono violenza ed hanno il coraggio e la fortuna di potersi rivolgere  al centro CE.S.P.P.A. "Lino Filipponi"(Centro si supporto psicologico popolare) a Tor Bella Monaca a Roma, dove trovano accoglienza e aiuto.Nel 1992 nel libro "Femicide: The Politics of  woman killing" per la prima volta una criminologa,Diana Russell,  usò il termine "femminicidio"per  individuare una categoria criminologica vera e propria  quella che indica la violenza dell'uomo contro la donna "perchè donna". Nel 2012, solo in Italia, sono state assassinate 127 donne, perlopiù da parenti:mariti,amanti respinti,fidanzati gelosi. Nel 2013 la mattanza è proseguita, questi racconti sono il frutto di un ascolto attento,gratuito, amorevole e sincero della sofferenza altrui,leggerli permette di riascoltare questa sofferenza che sciocca e indigna,ma non basta.Mi viene in mente la povera Yara Gambirasio, la tredicenne di Brenbate di Sopra scomparsa e poi ritrovata morta, cercarono per giorni il suo cadavere che era a pochi passi dalla scuola, cercano ancora il suo assassino, il femminicidio è questo.
 Non smettere mai di ascoltare la nostra compagna e riconoscerne la sacrosanta alterità , non smettere mai di cercare gli "amabili resti" come scrive Alice Sebold, di quelle Donne alle quali hanno negato la vita "perchè Donne" sono alcuni dei piccoli passi che noi uomini possiamo e dobbiamo fare per diventare Uomini.
di Luigi De Rosa

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