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MDNA MADONNA Genere: dance, elettronica, pop
Quando la conobbi ero appena un ragazzino e lei una donna già matura, oggi io sono un adulto e lei è una ragazzina. Lei è Madonna, che segue leggi diverse rispetto il resto degli esseri umani. Dopo la più lunga pausa della sua intera carriera, che tra l'altro è coincisa con l'esplosione del fenomeno Lady Gaga, colei che è definita la Regina del pop è tornata per riprendersi il suo trono. Ci è riuscita? Considerando che il singolo Give me all your luving è stato uno dei suoi maggiori flop dal 1984 a questa parte la risposta pare essere no.
Per quanto riguarda il disco, c'è da dire che Madonna mette in tavola tutte le carte che hanno costruito il suo impero, mescolando così melodie e testi leggeri e orecchiabili, profondi e arrabbiati, sexy e provocatori. Diversamente dall'anonimo Hard Candy, qui i testi sono personalissimi e rivolti soprattutto all'ex marito Guy Ritchie, anche se non manca quale riferimento a rivali femminili (Gang Bang, Give me all your loving). Il disco inizia così da dove finiva l'album Like a Prayer (1989), e cioè con l'Atto di dolore. Un atto di dolore a quanto pare non molto sentito visto che nella canzone (trascurabilissima e già datata) la cantante si descrive come una cattiva ragazza che vuole solo divertirsi. Madonna ribadisce il concetto anche in I'm a Sinner, dove dopo aver citato in maniera alquanto blasfema la Madonna e i santi, ammette di essere una peccatrice e che le piace così. In Gang bang, su una tecno già sentita Madonna canta il suo testo più cattivo, destinato a diventare cult grazie a uno humour talmente nero e politcamente scorretto che pare provenire direttamente da un film di Tarantino: l'ultimo minuto del pezzo è poi un crescendo di rabbia davvero imperdibile. I'm addicted e Some Girls sono due brani dance scatenatissima ma trascurabili, Turn up the radio, è sempre dance, ma più solare, tanto da tornare ai tempi e alla spensieratezza di Holiday, il che oggigiorno è decisamente troppo. Così com'è troppo giovanilistica (abbiamo addirittura le cheerleader) Give me all your luving che vede Nicky Minaj e MIA in un brutto rap. Decisamente giovanlisitica, per non dire infantile, anche Superstar, di innegabile e trascinante allegria. I don't give a.. vede la partecipazione di Nicky Minaj in un pezzo r'n'b canticchiabile dal testo personalissimo e duro in cui Madonna confessa la propria vulnerabilità e le proprie sconfitte in campo affettivo. Finalmente, giunti alla traccia numero 9 si raggiunge un po' di sostanza anche nelle musiche, grazie a William Orbit che con I'm a Sinner firma un brano accattivamente, orientaleggiante e a tratti ipnotico, ma purtroppo troppo simile ai suoi lavori precedenti (la basa iniziale è identica a quella di Amazing del 2000, poi il sound diventa quello di Beautiful Stranger del 1999 e infine c'è pure la chitarra di Ray of light del 1998..). Del tutto inaspettato è il banjo che introduce Love spent, sostituito da violini elettronici: peccato che arrivi poi la solita electro dance. Nonostante il ritrmo veloce c'è però una malinconia crescente ad accompagnare un testo che non si dimentica : I Want You To Hold Me Like You Hold Your Money
(...) Love Spent, Feeling Love Spent
Yeah I'm Love Spent, Wondering Where The Love Wentl. Arriviamo poi alla prima ballad, Masterpiece, già vincintrice di un Golden Globe: testo ricco di un pathos e di un sentimento che non si sente in questa canzone elegante ma freddina. Eccoci così catapultati nel gran finale, che come da 22 anni a questa parte, per qualche strano motivo, è sempre il migliore brano dell'album. Grazie a William Orbit e Joe Henry, Falling Free raggiunge vette emotive e musicali notevoli, grazie ad atmosfere eteree e sospese in cui si mescolano le sonorità di Ray of Light e le estensioni vocali mostrate da Madonna in Evita. E in questa malinconica chiusura c'è anche l'addio all'ex marito, in quel "now we're both free to go".
La Versione Deluxe è comunque imprescindibile perché mostra una Madonna ancora più sfaccettata, con Beautiful Killer, piacevolmente retro e fresca allo stesso tempo, la malinconia I F___ ked up, che assieme a Best Friend (che sembra provenire da un album delle Tlc e assomiglia molto a Baby that's not me di Jennifer Lopez) parla ancora della fine del suo matrimonio. E per finire c'è il delizioso divertissement con MIA in B-day song, inspiegabilmente non finito nella versione standard benché superiore al featuring con Nicky Minaj.
Insomma Madonna ci dice che vuole rimanere giovane e vuole divertirsi, e non ha alcuna intenzione di diventare una tranquilla signora. Sexy, provocatoria, seria, stupida, blasfema: tutta Madonna in un disco che però rimane tra i suoi meno riusciti (forse addirittura il peggiore, ma è ancora presto per dirlo) e non vanta una serie di possibili hit come invece poteva avere il precedente, benché più anonimo, Hard Candy.
Qui mancano canzoni davvero degne di essere singoli e la scelta dei primi due singoli ben dimostra questo problema: fatto che nella carriera di Madonna non era mai successo. Infatti i suoi album o avevano singoli perfetti e brani riempitivi, o erano tutti dei possibili hit in cui c'era solo l'imbarazzo della scelta. Qui l'imbarazzo è di tipo differente.
Senza contare che una volta Madonna scopriva e lanciava nuovi talenti e ora invece si affida a dj che nel curriculum hanno un solo tormentone estivo. (Martin Solveig e i reggiani Benni e Alex Benassi) VOTO: 6
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