“Il medico mi chiese, dopo il parto, se avevamo già dato un nome a nostro figlio. Io gli dissi che si chiamava Jamie, e lui tornò da me con il bimbo in braccio dicendomi: ‘Abbiamo perso Jamie, non ce l’ha fatta. Mi dispiace’. E’ stata la peggior sensazione che abbia mai provato, presi Jamie in braccio, lo strinsi a me. Le sue braccia e le sue gambe penzolavano dal suo corpo, non si muoveva. Io e David abbiamo iniziato a parlargli, gli abbiamo detto il suo nome e che aveva una sorella, gli abbiamo detto ciò che avremmo voluto che facesse nella sua vita. Dopo un po’, ha iniziato a muoversi, a respirare ancora. Ho pensato ‘Mio Dio, cosa succede?’, e dopo pochi secondi ha riaperto gli occhi. E’ stato un miracolo. Siamo i genitori più fortunati del mondo”.Evidentemente, come pensa anche mamma Kate, il contatto diretto il calore del seno materno, il ritrovarsi la dove egli doveva stare dopo il parto, la vicinanza fisica della madre sono alla base del piccolo “miracolo” che forse miracolo non è. Anche perché da diversi anni per i bambini prematuri si utilizza la “terapia del canguro” che consiste nel tenere al caldo i bimbi non in un’incubatrice, ma sul seno della mamma (o anche del papà che a turno sostituisce la mamma per darle un po’ di riposo e di libertà), avvolti in una sorta di “tasca” che regge il bimbo come succede per i cuccioli del famoso animale marsupiale. In tale maniera il bimbo viene tenuto naturalmente al caldo, stimolato dal contatto fisico, dall’odore e dalle coccole della mamma, nutrito.
Il fatto di volere sempre preferire le macchine incubatrici al calore ed al contatto della madre credo che sia un errore che riflette la tendenza della medicina ufficiale a delegare tutto ad asettiche macchine e a procedure standardizzate, ma in questo caso si ravvisa anche una presunzione, quella di volere arrogarsi il diritto di stabilire il confine tra la vita e la morte.
Dopo i tanti “morti cerebrali” risvegliatisi dal coma che hanno mostrato quanto sia anti-etica ed anti-scientifica la pratica del trapianto degli organi, ecco un ennesimo caso di un essere umano dichiarato morto e che morto non era.