…. e io credo di esserci proprio finita dentro con un bel tuffo carpiato.
Vi racconterò una mia giornata tipo:
con l’arrivo dell’autunno è arrivata anche la sinusite, mia fedele compagna dei mesi freddi e umidi. “Che cos’è per te la sinusite?” chiedeva un giorno la sottoscritta anzichè dare una spiegazione di come ci si sente con quel cerchio alla testa stile aureola.
Ma al di là del mal di testa… cosa c’è di più bello al mattino che trovare il caffè caldo lasciato dal marito che è già andato a lavoro? C’è il piano cottura inondato di caffè, i vetri della finestra pieni di schizzi e la polvere di caffè che imperversa nel lavandino, sulle stoviglie lasciate ad asciugare la sera prima… Sì… iniziano le Madonne.
E si prosegue con una bottiglia di Ketchup esplosa in terra, mentre la sottoscritta la spostava dal vano delle bottiglie al suo posto (il marito ha proprio un’avversione verso l’ordine delle cose. Si avvale della proprietà commutativa, cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia). Il risultato, appunto, sembra la scena di un crimine. Gli schizzi arrivano fino al top della cucina e fino al camino, il mio pigiama ricorda vagamente quello di un tristemente noto personaggio… con le macchie rivolte verso l’alto. Per fortuna l’acqua, che ultimamente va e viene da queste parti, c’è ancora e mi permette di lavare il pavimento e il resto.
Ma andiamo avanti: Nana, presa dall’entusiasmo di aver improvvisato un improbabile bowling con un pallone e degli animali di legno messi in fila… si dimentica un dettaglio. Sbarra gli occhi, si tocca il di dietro ed esclama: “Oh no! mi scappa la cacca!!!” che per metà… ci arrivate da soli vero?
La verità è che Mammapappa è stanca. Tanto stanca. E odia lamentarsi, ma non sopporta neanche chi si lamenta e ha un marito che lavora 8 ore (non 14 come il suo), o una suocera o la propria madre che danno una mano. In realtà non è che se la può prendere con la gente più fortunata, ma, concedeteglielo… si sente sola. Sa di essere comunque fortunata, per tanti motivi che non occorre elencare… ma ogni tanto… la lacrima scappa anche a lei.
“Mamma… pecchè piaggi? Ti dò u bacio e passa tutto”