Mae West, diva anni Venti e non solo, ne combinò di tutti i colori per quei tempi, bisogna ammetterlo,
Una donna indipendente, che divenne un’icona di bellezza, seduzione e trasgressione grazie alle sue qualità. Si scriveva le battute da sola, un privilegio tutto suo, per la sua abilità, inventava audaci doppi sensi, sapeva porsi in modo languido e affascinante, fu protagonista di commedie sospese dalla polizia (ma che scandali potevano essere quelli di settanta, ottant’anni fa?), ma una bellezza leggendaria può essere strumentalizzata e banalizzata come avviene oggi? Mae West era protagonista, non oggetto. La regina del doppio senso, pronunciato poi da un volto incantevole, la sottraeva alla banalità e la consegnava al senso dell’umorismo e dell’ammirazione della bellezza e del fascino. Se la bellezza e il fascino sono sublimati dalla parola, dall’azione teatrale o cinematografica, dalla recitazione e quindi da una personalità originale, evocano un calore tutto particolare, un’umanità vivace e straordinaria.
Cropped screenshot of Mae West from the trailer for the film “I’m No Angel” (“Non sono un angelo”)
« Quando sono buona so essere molto buona, ma quando sono cattiva sono meglio!»