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Mafia – Alfano: “Lo Stato è più forte dell’antistato”. Gran lavoro di Confindustria Sicilia

Creato il 22 ottobre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante

Posted by   22 ottobre 2013   

“Lo Stato è più forte dell’anti Stato e le forze dell’ordine sono più forti di quelle del disordine”. Sono queste le parole del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ieri, a margine dell’incontro sulla sicurezza nella prefettura di Caltanissetta.

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano (tempi.it)

Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano (tempi.it)

“Siamo nella capitale della ribellione da parte dell’imprenditoria onesta nei confronti del racket. Siamo qui a ribadire che lo Stato è più forte dell’antistato e che le forze dell’ordine sono più forti delle forze del disordine, ma soprattutto a ribadire il sostegno e la vicinanza agli imprenditori, a cominciare da Antonello Montante e Ivan Lo Bello che si sono ribellati al racket”.

E’ così che il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, si esprime alla conclusione della conferenza sull’ordine pubblico tenuta a Caltanissetta, patria della ribellione degli industriale contro la mafia. In prefettura erano presenti anche i procuratori antimafia e i procuratori generali a cui Alfano ha ribadito il sostegno allo Stato, come da prassi. Solo il 20 ottobre scorso infatti, il prefetto Carmine Valente è stato oggetto di minacce.

Durante la conferenza stampa Alfano, a più riprese, ha sottolineato la strategia di contrasto alla mafia, vale a dire quella fatta di arresto dei latitanti, di carcere duro, sequestro e confische dei loro beni illecitamente accumulati. Come sta facendo già negli ultimi anni, ad aiutare lo Stato c’è Confindustria, che garantisce tutela a tutti quegli industriali che decidono di combattere la mafia, non pagando il pizzo, tramite l’aiuto delle forze dell’ordine.

Si è parlato anche della modifica del modus operandi legislativo per arrivare ad una maggiore efficienza dell’agenzia che gestisce i beni confiscati alla mafia, possibile attraverso la dotazioni di nuovi strumenti normativi in materia. “Modello Caltanissetta” così ha definito ciò che accaduto negli ultimi anni nel capoluogo nisseno. “Un nuovo modo di partecipare nella lotta alla mafia attraverso pezzi importanti della società civile come hanno fatto gli imprenditori”.

“Quando abbiamo avviato la svolta etica – ha detto il vicepresidente di Confindustria, nonché già presidente degli imprenditori siciliani, Ivan Lo Bello – venivamo da una stagione devastante, con una Confindustria che non aveva più una legittimazione. Così è emersa l’idea di un grande cambiamento. Con il codice etico si è costruita una sorta di alleanza col sistema dello Stato, cosa che non esisteva prima”.

Mafia – Alfano: “Lo Stato è più forte dell’antistato”. Gran lavoro di Confindustria Sicilia

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Agostino Nicolò


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