Regione Lombardia: il Palazzo di vetro affumicato
Gigli, parenti e amici massoni - C'è anche questo nelle centinaia di pagine di intercettazioni dell’inchiesta sulla sanità lombarda. Mario Longo, il braccio destro del consigliere Fabio Rizzi, si dà un gran da fare per smistare favori ed usa la Regione Lombardia come un ufficio di collocamento. Mentre il suo amico Roberto Caronno, medico di fede leghista, pensa di iscriversi alla massoneria per «migliorare i contatti dell’intero gruppo» e usarli come trampolino per business futuri.
Enzo Brusini è il direttore generale dell’ospedale San Paolo di Milano: viene intercettato mentre cerca di piazzare la figlia e chiede aiuto a Longo. Brusini (non indagato) è considerato molto vicino al segretario Matteo Salvini e per anni ha finanziato il Carroccio con un contributo volontario. Gli investigatori prendono nota delle continue lamentele per il suo mancato trasferimento dal San Paolo:«Sono in ansia perché so che qui c’è una barca che tra un po’ affonda, sai che la tengo in piedi con gli spilli, tutti i giorni», racconta al telefono.
Siamo nella primavera del 2014, e il manager pubblico è più interessato alla sua vita privata che alle sorti dell’ospedale: chiede aiuto a Longo per trovare un posto alla ragazza. Lei lavora in un museo ma non si trova bene. E subito il leghista promette di «inserirla in Regione». Arriva un “affiancamento senza stipendio” nel settore moda e turismo, ma il braccio destro di Rizzi fa capire che a breve potrebbe ottenere incarichi più delicati. Brusini si affretta a precisare che la «figlia è onesta ed è una tomba assoluta». A quanto pare l’omertà fa curriculum. Gli sforzi però riprendono quando l’incarico regionale finisce.
Questa volta Longo accenna a un possibile impiego della ragazza nel gruppo Techint dei Rocca (coinvolto anche nel progetto di ospedale in Brasile sponsorizzato dalla Regione) e spiega che l’eventuale assunzione «sarebbe un buon colpo dato che consentirebbe di avere occhi e orecchie nella più grande azienda medicale italiana». Addirittura.
Cappucci e grembiulini - Il gruppo capeggiato da Rizzi punta anche agli affari oltre frontiera. Progetti in campo umanitario, come l’ospedale in Brasile, che aprirebbero spazi commerciali per le imprese italiane in cerca di nuovi business. Rizzi ne parla proprio con il medico Roberto Caronno, primario di chirurgia vascolare all’ospedale Sant’Anna. E quest’ultimo gli rivela che sta pensando di entrare nella massoneria. Il braccio destro di Maroni però non vuole iscriversi. Meglio di no, spiega, visto il suo ruolo pubblico in commissione sanità. Caronno però sembra entusiasta. Racconta all’amico di aver fatto una «chiacchierata con quei massoni e ci sono buoni contatti all’estero. Una volta entrato, se non si fanno errori, ci sono buoni contatti con alcune istituzioni. Cercano persone di elevato rango sociale, specialmente ricche, in modo da costituire delle lobby». Alla fine Rizzi dà via libera al medico aspirante massone, perché «avere dentro uno del gruppo è comunque meglio che non avere nessuno».
(Fonte: Espresso del 26/02/2016)