“Chi si ribella alla mafia non può essere abbandonato dallo stato”. Lo sostiene Antonio Ingroia, presidente di Azione Civile.
“Quanto accaduto all’imprenditrice palermitana Valeria Grasso, testimone di giustizia, inserita nel programma di protezione per aver denunciato e fatto arrestare i suoi estorsori, non è degno di un Paese civile. Valeria ha perso una parte dei contributi del programma di assistenza che le spettavano senza neanche essere avvisata per motivi burocratici e ora si trova in una situazione di fragilità economica che la espone alle minacce e alle ritorsioni della criminalità organizzata. E non è solo una questione di sicurezza per Valeria Grasso. Il punto fondamentale è che azioni di questo genere distolgono chiunque abbia intenzione di percorrere la stessa strada. Troppe persone hanno pagato con la vita la loro ribellione alla mafia, e solo quando è stato predisposto un serio programma di protezione molti imprenditori si sono convinti a denunciare i propri aguzzini. Per questo mi appello al ministero degli Interni perché riveda la propria decisione e ripristini il programma di protezione a Valeria Grasso anche nella parte finanziaria, così come previsto dalla legge”.