La notizia è di quelle che non piacerà sicuramente all’ispettore Calcaterra (Marco Bocci), ma quello che riporta Felice Cavallaro sul Corriere della Sera di oggi ha del surreale. La TAODUE casa di produzione della fiction campione d’ascolti “Squadra Antimafia – Palermo Oggi” in onda su Canale 5, si sarebbe affidata al ‘giovane ed intraprendente’ Gaetano Lo Presti per il reclutamento di comparse, location, fornitura pasti durante le riprese della suddetta fiction.
Tale Lo Presti sarebbe nipote diretto dell’omonimo capomafia arrestato nel dicembre 2008 e subito dopo suicidatosi, e del fratello Calogero anche lui “intercettato” in loschi affari. E non solo. I carabinieri sospettano che il giovane in questione sia l’erede di tutta l’organizzazione mafiosa insieme ad un suo amico incensurato.
La ciliegina sulla torta, però, arriva quando si scopre che i Lo Presti controllerebbero l’intero mandamento di Porta Nuova lo stesso dove nella serie si disputa la guerra tra bene e male tra il vice questore Mares (Simona Cavallari) e la « mafiosa » Rosy Abate (Giulia Michelini).
Ed è grazie allo zio Calogero, ignaro di essere intercettato dai carabinieri, che l’infiltrazione della mafia all’interno della serie anti-mafia esce allo scoperto:
«Questa serie Tv è la nostra fortuna. Così facciamo lavorare gli amici degli amici almeno per altri cinque anni, che alla gente ci piace e noi gliela dobbiamo fare qua a Palermo… Senza domandare denari. A loro servizi ci dobbiamo fornire. E loro ci ripagano con piccioli e assunzioni… Pensiamo all`indotto, noi. Le comparse, i pullmini, i pasti… Ci siamo sistemati. Abbiamo sistemato pure le salumerie e le nostre macellerie. Che lavorano tutti, accussì…».
La lotta tra mafia e anti-mafia, televisiva o meno che sia, continua. Anche quando la realtà supera la finzione.
Giovanni Mercadante