Andrea Orlando guardasigilli è una delle inaspettate sorprese della squadra di Renzi. Gratteri sarebbe stato bocciato da Napolitano per oscuri motivi
TOTOMINISTRI - Se un governo di cambiamento andava fatto, di certo non sarà così per la giustizia. Queste le prime impressioni degli addetti ai lavori subito dopo la proclamazione della squadra di governo di Matteo Renzi. Un governo del cambiamento che doveva in alcuni punti essere di rottura rispetto al precedente ma che nei fatti è rimasto identico. Dopo la conferma dell’ex delfino di Berlusconi al Viminale molti commentatori nelle ore precedenti al colloquio del premier incaricato con il Presidente della Repubblica davano come possibile ministro della giustizia il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. L’idea di rinnovare un ministero con un pm che ha fatto della lotta dell’ndrangheta una ragione di vita (è sotto scorta dal 1989) sarebbe stato un punto a favore del nuovo governo targato PD, sopratutto a fronte del lavoro compiuto nel Governo Letta dal magistrato stesso.
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