UNA PRATICA VECCHIA COME LA CITTA’ - Il voto di scambio, è risaputo, è quella pratica che permette ad un candidato di promettere soldi o altre utilità in cambio di un voto, singolo o collettivo. L’urbe oltre ad essere la culla della civiltà attuale è stata anche la prima a predisporre metodologie alternative per poter avere il potere. Allora, se si spulciano le cronache dei tempi si vedono processi contro importanti figure storiche, accuse di corruzione che poi poco a poco diventarono prassi. Normale non stupirsi se oggi, alla vigilia del ballottaggio che assegnerà la poltrona di sindaco a uno tra Alemanno e Marino, il voto di scambio è un tema sentito ma allo stesso tempo soffocato.
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