Al via il processo Stato mafia. Questa settimana le prime due udienze hanno visto sfilare nomi illustri della politica italiana degli anni ‘90. Decimate le richieste di parte civile da parte della Corte di Assise.
processo stato mafia
20 ANNI – Venti sono gli anni che si sono dovuti attendere all’inizio di uno dei processi che scriveranno un pezzo di storia italiana che ancora è avvolta da un alone di mistero. Il processo condotto dal procuratore Francesco Messineo, dall’aggiunto Vittorio Teresi e dai sostituti Tartaglia, Di Matteo e Del Bene, ha imbastito un impianto accusatorio storico. Gli imputati oltre i componenti della cupola, Riina, Bagarella Cinà, gli ex ufficiali del ROS Subranni, Mori e De Donno ci sono anche il pentito Brusca, Ciancimino jr, Dell’Utri e l’ex Ministro agli Interni Mancino. Erano presenti all’inizio anche Bernardo Provenzano e Calogero Mannino, ex ministro DC. L’accusa con cui si è arrivati a processo dopo la sentenza del GUP Morosini è: “Gli imputati hanno agito per turbare la regolare attività dei corpi politici dello Stato Italiano e in particolare del governo della Repubblica“. Per i meno addetti ai lavori il famoso papello di Riina avrebbe portato ad un allungamento della sua latitanza e alla liberazione di decine di boss che fino a quel momento erano sotto il regime di 41bis.
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