Mafie e territori (di Enrico Duranti, movimento 3.0 di Sergnano)

Creato il 14 maggio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Lunedì 12 maggio è apparso sul quotidiano   “La provincia” un lungo articolo sul rapporto della Direzione nazionale antimafia rispetto alla provincia di Cremona. Appare chiaro che siamo di fronte ad una situazione preoccupante, l’intero territorio è a rischio di infiltrazioni mafiose e in particolare si segnala la presenza attiva della ‘ndrangheta calabrese e in particolare della cosca Aracri . Si parla di tracce di “Cosa nostra” nel cremasco e di presunti affiliati alla camorra. Un enorme cantiere a cielo aperto, opere infrastrutturali,  biogas, biomasse, autostrade, tangenziali, grandi opere, tutto questo nel nome della speculazione.

La situazione della provincia di Cremona è legata all’intera situazione lombarda. Negli ultimi 4 anni sono decine le inchieste per infiltrazioni mafiose e legami malavitosi tra imprenditoria locale, politica e mafie. Ne sappiamo qualcosa rispetto alla questione della discarica di amianto di Cappella Cantone.

Le varie indagini non risparmiano neppure le municipalizzate, sopratutto rispetto alla questione dello smaltimento dei rifiuti.

Son passati solamente pochi mesi da quando i Noe arrestavano parecchi politici e uomini d’affare rispetto all’inchiesta della bonifica dell’area ex Sisas di Rodano-Pioltello. Tra questi veniva arrestato il vicepresidente di Lgh Claudio Tedesi, uomo di punta nella Holding delle municipalizzate di Cremona e Crema. Sempre lo stesso appariva anche in altre indagini, era considerato uno degli uomini delle bonifiche lombarde.

Tra gli altri arrestati apparivano anche burocrati del Ministero dell’Ambiente come l’avv. Luigi Pelaggi, uomo di punta dell’ex ministro Prestigiacomo e firmatario di svariate valutazioni di impatto ambientale tra cui quelle dei progetti della sovrapressione dello stoccaggio gas di Sergnano e della centrale di stoccaggio di Bordolano.

Nella  settimana scorsa un altro grande botto: arresti nell’ambito dell’Expo.

Ritornano sulla scena i vecchi faccendieri di tangentopoli, il “compagno G” Greganti e il democristiano Frigerio. A loro sono collegati altri politici, il senatore Grillo di Forza Italia, l’ex segretario regionale UDC della Liguria  Catozzo, il plurindagato Rognoni, uomo di fiducia e della burocrazia di Formigoni e per ultimo l’AD dell’impresa edile vicentina Maltauro. Proprio quest’ultimo gestisce il 12% della Tav nel tratto Treviglio-Brescia all’interno del consorzio Cepav Due costituita assieme alla Saipem (ENI), alla superdiscussa impresa parmense Pizzarotti e alla Società italiane per le condotte d’acqua SPA di Roma ex privatizzata Iri e costruttrice della diga del Vajont.

Grandi società finanziate con i soldi dei lavoratori italiani, grandi opere inutili progettate solamente per ingrassare i soliti furbetti.

Tra le grandi commesse finite al setaccio nell’inchiesta vi è anche la questione della ditta statale Sogin rispetto allo smaltimento dei rifiuti nucleari della centrale nucleare di Caorso nel piacentino, ai confini stretti con il cremonese.

Anche altre imprese operanti nel territorio cremasco e cremonese lasciano ombre strane rispetto alle grandi opere pur non essendo indagate in nessuna inchiesta.

Apprendiamo dai giornali passati che la  società Bonatti di Parma, che nel territorio di Sergnano conosciamo bene per il lavoro del metanodotto, è stata legata per anni alla Parmalat di Calisto Tanzi. Il patron di Collecchio era azionista diretto della Bonatti. Questa società si è sviluppata nel settore petrolifero e metanifero in Libia e in altre parti del mondo. Uno degli ex  uomini di punta e consulente della Bonatti , nonché braccio destro di Tanzi era l’ex rugbista  Ettore Giugovaz, faccendiere politico, legato alla Cia e a Gheddafi. Uscì dal processo Parmalat patteggiando la pena. Proprio lui fece sbarcare la Bonatti in Libia e nel giro di lavori per l’Eni. Giugovaz risulta legato  anche alla società Stone dell’ex ministro dei trasporti Lunardi, finito nell’occhio del ciclone per il conflitto di interesse delle sue aziende rispetto alla Tav. Sia la Stone, sia la Bonatti rientrano nei lavori della Tav terzovalico tra la Liguria e la Lombardia.

Sempre la ditta Bonatti è rimasta coinvolta in inchieste passate come l’inchiesta Black Mountain nel crotonese rispetto a un giro di rifiuti finiti sotto le costruzioni. Più recentemente è finita nell’occhio del ciclone  sia per l’ospedale di Verona sia per la stazione di Parma per aver subappaltato lavori a due aziende legate a famiglie di esponenti mafiosi  al punto che la prefettura di Reggio Emilia tramite un’interdittiva dell’antimafia   bloccava le due aziende,  la Edilperna srl  e la Acropoli srl del reggiano. In nessuno di questi casi la Bonatti è rimasta coinvolta nell’inchiesta.

L’arresto di esponenti di spicco sia del centrodestra sia del centrosinistra in svariate occasioni devono farci riflettere e aprire una volta per tutte gli occhi.

Uomini di Comunione e Liberazione, le cooperative rosse, le cooperative bianche tutti dentro in un unico progetto di speculazione sui territori.

Quella province della Lombardia agricola di cinquanta anni fa non esistono più né tanto meno quella Lombardia industrializzata e terra di lavoro degli anni settanta. La disoccupazione è alle stelle soprattutto tra i giovani,  ci stiamo trasformando in un classico territorio postindustriale e sottoproletarizzato.

In questo contesto la mafia aumenta il potere ed esponenti  di partiti della seconda repubblica ne traggono enormi vantaggi.

Questa è la triste realtà conseguenza dell’intreccio tra politica e malaffare.

Questo è un complotto unico a spese delle popolazioni.

Ma queste infrastrutture sono così necessarie? Ribadiamo la nostra posizione già espressa svariate volte. Queste grandi opere sono inutili e dannose, non servono a nessuno se non ad ingrassare le aziende coinvolte. Guardiamo il caso dei metanodotti e delle centrali di stoccaggio. Di fronte ad un calo del consumo di gas stiamo sperperando miliardi di euro in opere che serviranno solo per l’esportazione. Indipendentemente dal colore politico, dobbiamo ringraziare   chi ci ha governato in passato e  ha firmato contratti take or pay per il  gas con i russi, i libici e gli algerini. Apprendiamo dalla puntata di Report che recentemente  l’Enel ha  firmato un contratto di fornitura di gas americano per il 2018 non al prezzo attuale ma al prezzo futuro. In pratica firmiamo contratti per il futuro senza sapere quali saranno i prezzi. Cosa è questa se non speculazione?

Stiamo giocando alla roulette russa e prima poi un serio colpo sbagliato ci ammazzerà.

Non sarà fortuna o sfortuna, è solo pazzia di chi ci governa.

Ma quanti posti di lavoro porteranno queste infrastrutture?  I posti di lavoro saranno ben pochi, ci sarà solo precarietà, occupazione di suolo agricolo, perdita di capacità di autosufficienza alimentare.

É una storia lunga 60 anni tra mafie, tangentopoli, parentopoli e legami internazionali tra  Usa e Russia.

Diciamo solo : “Fuori dagli schemi di partito!”.

Il Movimento 3.0 non ha nessun interesse in favori di amici o aziende di partito.

Vogliamo ritornare a riprenderci i territori contro l’inciucio politico-imprenditoriale presente anche da noi.

Chiediamo immediatamente di fermare tutte le grandi opere. L’Expo, le centrali, i metanodotti valgono molto meno della nostra salute, della nostra sicurezza, del nostro territorio.

Blocchiamoci, fermiamoci un attimo, guardiamoci seriamente in faccia e capiamo cosa fare del nostro futuro.

Per questo diciamo che il Movimento 3.0 è una vera lista civica, che parte dal basso, dalla gente, dalla difesa del luogo in cui viviamo. Noi vogliamo progettare il nostro futuro, non vogliamo accettare progetti creati nelle stanze dei bottoni  e imposti dai partiti di turno.

Questo vuol dire Lista civica.

Non abbiamo nessuno da tutelare se non noi stessi.

Il Movimento 3.0 nasce proprio dal Comitato che si è battuto contro le centrali e in questo momento i comitati dei cittadini sono l’unica garanzia per la legalità e la sicurezza  nei territori.

Il cambiamento di Sergnano può stare solo nel Movimento 3.0 slegato totalmente  sia dal centrodestra che dal centrosinistra, slegato da Cl, da Berlusconi, dal Pd e dai faccendieri politici degli ultimi anni.

Per questo vi chiediamo di votarci!


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