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Maggie – La recensione

Creato il 26 giugno 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
  • Anno: 2015
  • Durata: 95 min.
  • Distribuzione: M2
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: USA, Inghilterra
  • Regia: Henry Hobson
  • Data di uscita: 25-June-2015

Maggie (in Italia noto come Contagious) è stato presentato in anteprima il 22 aprile alTribeca Film Festival e ha debuttato ieri nei cinema italiani. Che film è Maggie? È un film drammatico con gli zombi e gli interpreti principali sono Arnold Schawzenegger e Abigail Breslin. Chi scrive ha un amore infinito per il fenomeno zombi e, come potete constatare da questo mio precedente articolo, avevo altissime aspettative per questo film. Aspettative che sono state più che tradite. L’idea di partenza, però, era ottima.

Scoppia un’epidemia misteriosa che decima la popolazione mondiale e una teenager del Midwest americano viene infettata dal virus. La particolarità dell’infezione è che lentamente ti trasforma in una feroce bestia cannibale. La ragazza verrà protetta e accudita dall’amorevole padre fino alla fine dei suoi giorni.

Il film è diretto dall’esordiente Henry Hobsonche nella sua carriera ha svolto principalmente il ruolo di ideatore e regista dei titoli di inizio e di coda di film e videogiochi (tra cui il celeberrimo e zombifico The Last of Us per il quale ha svolto il ruolo di Title sequence director & designer) e, purtroppo, si vede..

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Regista e attori sul set

Maggie (mi rifiuto di chiamarlo con l’orribile titolo adottato in Italia) è un film che aveva l’ammirevole pretesa di spazzare via tutti i film spazzatura con gli zombi fatti fino ad ora e di dare nuova linfa al genere immettendo un po’ di sentimenti e di umanità. Appoggiavo in toto la scelta di fare un film più riflessivo rispetto ai classici e, secondo me, orribili  spara-spara o corri-corri che vanno di moda da qualche anno a questa parte. Come si suol dire, però, tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare. Qui però si tratta dell’Oceano Pacifico.

La storia è piena di buchi di sceneggiatura imbarazzanti e la maggior parte delle situazioni e dei rapporti interpersonali sembrano solo abbozzati, come se non si avesse avuto il coraggio di pigiare sull’acceleratore e dare più grinta al film. E dire che la sceneggiatura, affidata al giovane John Scott, venne inserita nella 2011 Black List che consiste in un elenco annuale delle sceneggiature più apprezzate ma ancora non prodotte. Nel corso degli anni la lista ha incluso un numero considerevole di sceneggiature di successo, tra cui quelle di tre film premiati con un Oscar al miglior film. Ad esempio: The Millionaire(2008), Il discorso del re(2010) e Argo (2012).

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La pecca principale del film, a mio avviso, consiste nella recitazione insufficiente di tutto il cast, ma a maggior ragione dei due protagonisti, SchawzeneggerBreslin. Far ben recitare Schwarzy non è impresa da poco: ci sono riusciti, secondo me, solo James Cameron (Terminator 1 2), John Milius (Conan), John McTiernan (Predator) e Paul Verhoeven (Atto di forza). Il buon vecchio Arnold non è mai stato un ottimo attore: è sempre stato un grandissimo muscleman e il suo repertorio vanta due espressioni in croce. La sua forza è sempre stata nel interpretare personaggi che non necessitano di chissà quale mimica e non è un caso che fare il robot gli venga divinamente. Voler dirigere un tale attore, in un ruolo drammatico (!!!), alla prima esperienza alla regia per me era pura follia. Però, Hobson ha deciso così, ed essendo comunque un ammiratore di Mr Universo, fino a ieri sera ho sperato di sbagliarmi e di trovarmi davanti ad un buon film.. 

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Purtroppo non è solo Schwarzy ha recitare in maniera non soddisfacente: anche Abigail Braslin non spicca per una recitazione particolarmente incisiva. Il confronto con il meraviglioso personaggio di Little Rock che interpretò in un altro film con gli zombi, ovvero Zombieland, è veramente impietoso e mi faccio sempre più convinto che la buona o cattiva riuscita della performace di un attore dipenda, terribilmente, da come l’interprete viene guidato dal regista. Se il regista è inesperto e l’attore in questione non è Al Pacino è molto probabile che il risultato non sia dei migliori. Entrambi gli attori sono al limite della caricatura, in alcuni momenti sembrano passeggiare svogliatamente o confusi per la scena, non trasmettono emozioni se non quelle troppo banali, abusate, stereotipate e tipiche di uno zombiemovie di terza categoria. Uscito dal cinema ho sentito chi elogia l’interpretazione sofferente dell’ex-governatore della California.. Sarò che ho visto troppi film con gli zombi, ma non mi sembrava nulla di eccezionale.

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Concludo la riflessione sugli attori protagonisti dicendo che la povera Abigail Braslin mi ha fatto veramente pena… Sappiamo tutti che non sia un’attrice filiforme, ma in questo film, in più di un’occasione sembra veramente grassa.. E dire che dovrebbe essere una malata, consunta dal malefico Necrovirus. Tra trucco, costumi e una fotografia un po’ più accorta non si poteva rendere più giustizia al personaggio di Maggie? Io credo di sì e attribuisco tutto ciò ad una incolpevole (o quanto meno scusabile) inesperienza del regista.

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Analizziamo ora un aspetto prettamente tecnico del film: il tipo di riprese effettuate. Nel film si alternano sequenze, anche piuttosto lunghe, fatte con inquadrata fissa  o effettuate con un carrello e altre fatte con la camera a mano.. Venti secondi di inquadratura fissa e poi improvvisamente al cameraman viene un crampo e il primo piano viene tutto mosso e sballottato… Disdicevole: ecco come una mia cara amica ha, giustamente, descritto un tale tipo di scelta. Secondo me, lavorando in questo modo non si capisce quale direzione il regista voglia dare al film: se quella del film d’autore alla Carpenter o se quella del regista indipendente alla The Blair Witch Project.

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Non voglio apparire troppo critico, ma in quanto fan degli zombi e di Schwarzenegger mi sento preso un po’ in giro dopo la visone del film. Maggieè stato pubblicizzato come un film con Schwarzi e gli zombi e io, quindi, ho due domande per il regista: dov’è Schwarzi  e dove sono gli zombi? Occhéi, lo so, il titolo del film avrebbe dovuto far intuire che la storia era incentrata sul personaggio di Abigail Breslin e non su quello di Schwarzi, ma siamo onesti, chi è andato al cinema ci è andato (al 90%) per vedere Arnold Schwarzenegger nel bel mezzo di una apocalisse zombi. Purtroppo per noi, però, il nostro caro Arnold si vede veramente poco (mi ricorda ciò che successe con John Malkovich ne L’educazione siberiana) e gli zombi in tutto il film sono solo e solamente tre e quando compaiono non si vede nemmeno una goccia di sangue.. Occhéi che la casa di produzione (la Lionsgate) non ha chissà quali fondi, ma per questo film sono andati veramente al risparmio: IMdB ipotizza un budget di 4,5 milioni di dollari.. Ecco spiegata la quasi totale assenza dalla scena di Schwarzenegger: avranno avuto i soldi necessari per poterlo ingaggiare solo per un paio di settimane.. Ed, evidentemente, non avevano nemmeno i soldi per potersi permettere qualche zombi in più.. Solo che in un film di zombi, gli zombi ci dovrebbero essere.. O mi sbaglio? vlcsnap-2015-06-25-13h14m04s267

Salutate il primo zombi!

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Salutate gli altri due zombi del film.. OMMIODDIO!! C’è una bambina zombi: che cosa strappalacrime!

Temo che WWZ di Marc Forster e con Brad Pitt abbia dato il via ad nuovo filone di film con gli zombi: gli zombi-per-famiglie.. Sia il film prodotto da Brad Pitt che Maggie erano due titoli horror con una idea di base potenzialmente esplosiva, ma che per poter raggiungere fasce di pubblico che di norma non andrebbero a vedere uno zombiemovie hanno eliminato qualsiasi traccia di sangue e di gore e l’hanno buttata sul patetico e il sentimentale da quattro soldi. In questi film la scelta di eliminare la violenza e il sangue non è stata dettata dal desiderio di fare un film introspettivo o che trasmettesse un forte messaggio al pubblico perché, Romero docet, si può fare un film violento e con scene forti che, al tempo stesso, veicoli altissimi contenuti sociali, politici ed emotivi. Ci si è sbarazzati del sangue solo per una scelta di marketing: ovvero ampliare il bacino di pubblico.

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Occhèi che Maggie voleva essere un film riflessivo, ma che cosa lascia alla fine, nello spettatore, questo film? Che per chi resta in vita sia difficile accettare la trasformazione di una persona cara? Non sarebbe nè il primo nè l’ultimo film di questo tipo. Che siamo noi umani la causa della nostra rovina (ecologia portami via) e che il regista ha preso spunto da Interstellar (in entrambi i film ci sono una bambina e un padre agricoltore che è costretto a distruggere il raccolto)? Tra tutti i film che potevi copiare proprio Interstellar? Non poteva scegliere un film migliore ?..

A parte gli scherzi, secondo me, Maggie è un film incompiuto che si prende troppo sul serio a fronte di una sceneggiatura da rivedere e di una regia ancora troppo acerba. Il regista ha voluto mettere troppa carne al fuoco e alla fine ne è uscito più fumo che altro. Si ha l’impressione che sceneggiatori e regista non abbiano mai voluto alzare l’asticella e osare ad essere “cattivi”: in un pianeta sull’orlo del collasso non ci sono sciacalli, ladri, stupratori ecc.. Molto poco credibile. Il mondo intorno alla famiglia di Schwarzi  è reso pochissimo e male. Sono tutti buoni, troppo buoni. A parte un poliziotto un po’ troppo redneck e caricaturale (ma va!).

In una scala da 1 a 10, dove 1 sta per schifezza inguardabile e 10 per capolavoro, a Maggie do un 5 e i motivi principali dell’insufficienza sono due: è un film di zombi senza zombi e l’attore su cui si è basata tutta la campagna di marketing e che ha attirato e attirerà il pubblico è quasi una comparsa.

Potete vedere il trailer qui di seguito.

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Un bacino affettuoso a tutti!

Andrea Bianciardi



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