Magazine Diario personale
Tra le novità che sto progettando per l'anno nuovo c'è il desiderio di occuparmi un po' di più del mio blog. Tra poco meno di un mese Tazzina-di-caffè compie infatti otto anni e tra alti e bassi posso affermare che si è trattata di una delle esperienze più importanti e significative della mia vita fino a oggi. Al compimento dell'ottavo anno, simbolicamente il 13 febbraio, scriverò un post per raccogliere un po' le idee, fare un bilancio e ringraziare - e vi racconterò della festicciola a base di caffè che voglio preparare qui a Torino per il 21 di febbraio.
Per il momento, riparto allora con nuove rubriche, rispolverandone al contempo alcune di qualche anno fa. Avrei sempre voluto tenere una rubrica fissa sulle graphic novel perché grazie a una mia cara amica, che in rete conoscerete tutti, ovvero Ilaria Urbinati, ho cominciato a esplorare anni fa il mondo di queste incredibili forme di arte e narrativa.
Correva l'anno 2012 quando con Ilaria ci siamo dedicate anche a una forma di narrazione a blog unificati, che avevamo chiamato Kind of Magic ed erano dei piccoli racconti illustrati, o illustrazioni raccontate che hanno anticipato i tempi, cosa di cui vado fiera.
Potete trovare i post qui, e seguendo l'omonimo tag farvi trasportare dalla magia dei lavori di Ilaria accompagnati ai miei racconti.
(Beh ci tengo anche a rinnovare l'invito se non lo avete ancora fatto ad acquistare e leggere il libro che abbiamo creato insieme l'anno scorso: Ricette per ragazze che vivono da sole!)
E insomma, proprio qualche giorno fa, proprio su consiglio e prestito di Ilaria, fa ho termitato la lettura di un libro davvero molto bello: Sei tu mia madre? di Alison Bechdel, editore Rizzoli. Un vero capolavoro di scrittura, scavo psicologico, disegno ed emozioni autentiche che mi ha fatto desiderare di conoscere tutti gli altri lavori dell'autrice che, da artista omosessuale e donna, si inserisce tra l'altro alla perfezione nel dibattito più che mai acceso sulle discriminazioni e sulle conquiste in tal senso.
Segnalo a questo proposito la lettura di questo articolo che illustra (è proprio il caso di dirlo...) molto bene cosa è accaduto di recente a proposito dell'assegnazione di un importante premio per fumettisti i cui finalisti sono risultati essere tutti uomini.
Più o meno nello stesso periodo, insieme a un'altra amica che di libri illustrati se ne intende, Silvia Torchio, traduttrice italiana di Jimmy Liao (di cui ormai sono fan da anni, come testimoniano alcuni post come questo!) e insieme alla mia vicina di casa cinese, studentessa di arte e amica Yue Zhao sono andata ad ascoltare la presentazione di un'altra graphic novel molto interessante, che ho acquistato: Primavere e autunni edito da Becco Giallo.
Gli autori sono Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, marito e moglie con un bimbo di nove anni, e hanno realizzato un'opera incantevole sulle orme della storia autobiografica dei nonni di Matteo - lui cinese lei italiana. Cogliendo l'occasione di raccontare le vicende di una singola famiglia, però, gli autori esplorano un fatto storico rilevante: la migrazione dalla Cina a Milano a partire dagli anni Trenta. Un tema che a me incuriosisce particoralmente.
Ho trovato questo libro accurato in ogni minimo particolare e auguro agli autori molta fortuna: nel video potete trovarne una "recensione" silenziosa, che mi è stata ispirata dalla diversa concezione delle parole che hanno gli orientali, complice anche la solitudine pomeridiana bohémien della mia mansardina.
Insomma, buone fantastiche letture a tutti.