A fine 2015 Apple ha presentato i suoi nuovi gingilli tecnologici: dopo un mese di test intensivi ecco il responso, buona lettura!
La doverosa premessa
Il Magic Mouse è sempre stato una fonte di sofferenza, specialmente per le batterie: divora energia come una centrale di smaltimento industriale sub-atomica e costringe gli utenti ad acquistare set da 4 batterie, in modo da poter fare la rotazione delle pile ed evitare di rimanere a secco. La magic keyboard, grazie ad una gestione intelligente dello stand-by, ha una durata notevolmente superiore.
Magic Keyboard
La nuova tastiera Apple ha un profilo ribassato, compatto e tasti morbidissimi, che si avvicinano molto al comfort e al feeling provati durante la digitazione su un Macbook. La digitazione è leggera, soffice e dopo un mese con la nuova tastiera tornare al modello precedente restituisce uno strano effetto, quasi come se ci fossero degli ostacoli tra un tasto e l’altro (dati dal profilo rialzato delle singole lettere).
La durata della batteria integrata da 793 mAh (la stessa montata su alcuni iPhone) permette di digitare per un anno intero, con una o due cariche al massimo, tramite cavetto USB-Lightning. La posizione intelligente della presa (frontale) consente, nel caso fossimo veramente a secco, di usare la tastiera anche se è in carica, non bloccando mai il nostro lavoro.
Magic Mouse 2
Il Magic Mouse è amato e odiato allo stesso tempo: chi lo getterebbe dalla finestra, chi vorrebbe accarezzarlo come un criceto e dargli un nome, come Guidobaldo o Teodolindo, oltre ad una casa e all’assistenza previdenziale.
Al di là delle preferenze personali, dei gusti e degli animali che ognuno gestisce a casa propria il lavoro maggiore è stato eseguito sul mouse: rimosso lo scompartimento batterie con sportello ballerino la batteria integrata (derivata dall’iPhone 6s) lo alleggerisce notevolmente, rendendo lo scorrimento ancora più fluido e performante.
L’unica cosa decisamente opinabile è stato inserire il connettore USB sotto al mouse: in questo modo per fare la carica bisogna metterlo pancia all’aria, rendendolo di fatto inutilizzabile.
Per compensare questo aborto progettuale hanno aggiunto una sorta di ricarica rapida, per cui con due/tre minuti di carica (dove potete andare in bagno per non assistere alla scena del mouse ribaltato) potete lavorare per un giorno intero. La batteria da 1986 mAh consente finalmente un utilizzo ottimizzato e riduce drasticamente il numero di cariche necessarie.
La degna conclusione
Nel complesso le nuove periferiche Apple sono passabili, hanno rimosso i difetti precedenti e aumentato l’autonomia della batteria, evitando il riciclo continuo delle batterie.
A conti fatti, però, l’upgrade risulta decisamente oneroso: per la nuova tastiera si parla di 109 euro, per il Magic Mouse 2 ben 81 euro (prezzi Amazon con spedizione Prime inclusa). I modelli precedenti di tastiera e mouse si attestano a 75,29 euro per la prima mentre il mouse rimane invariato, sostanzialmente.
Come consiglio personale potete rivolgervi ad eBay: armandovi di pazienza e tenacia potete ridurre sensibilmente il costo dell’upgrade (ovviamente controllando i feedback e acquistando con Paypal, of course), grazie a stock aziendali, utenti pentiti, miscredenti e così via.
Alcune features non sono fruibili su Mac più datati per cui tra i due Magic Mouse cambia il prezzo e la batteria integrata, per la tastiera è una questione di abitudine. A voi l’ardua e perigliosa scelta.
Marco
Credits: per le immagini delle batterie si ringrazia il team di iFixit, le immagini dei prodotti sono “courtesy of Apple” e sono tratte dal sito ufficiale.