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Magica è la notte, perchè è solo tua e mia, amore mio

Creato il 15 luglio 2015 da Taccodieci @Taccodieci
Mi dicevano "approfitta finchè puoi: dormi che quando sarà nato avrai finito di dormire!". E anche "vedrai che notti in bianco ti farai quando sarai mamma...".
Me lo dicevano le mamme veterane, con una faccia di chi è appena tornato dal Vietnam con la sindrome da stress post traumatico. Me lo dicevano con il terrore negli occhi, ma anche con quello strano sadismo di chi non vede l'ora di condividere qualcosa di brutto con qualcuno.
Me lo dicevano e sono convinta che tra loro qualcuna sogghignasse, non vedendo l'ora che una qualche giustizia divina togliesse il sonno anche a me, che ero in anticipata e che, ai loro occhi, non facevo una fava dalla mattina alla sera se non happy hour, pilates e tutte le altre cose che la maggior parte delle mamme vede col binocolo.
Ora che Superboy è nato certo che mi lamento della privazione del sonno, come fanno tutte. Come tutte mi lamento del fatto che solo noi donne possiamo allattare, portando quindi interamente sulle nostre spalle il peso di queste alzatacce senza poterlo condividere con mariti e compagni.
Per farvi un'idea di cosa prova una mamma basta pensare che la privazione del sonno era una delle torture peggiori inflitte dai nazisti.
Eppure non cambierei le nostre notti con niente al mondo.
Certo, quando Superboy decide di mangiare ogni due ore, indipendentemente dal fatto che sia giorno o notte, non sono proprio contenta come una pasqua. Ma la maggior parte delle volte...
Mi alzo con il pilota automatico ai primi segnali di irrequietezza di Superboy. Nessuno dei due è veramente sveglio e non abbiamo bisogno di altra luce se non una piccola lucina notturna.
Lo prendo in braccio, lo porto in bagno, lo cambio e poi lo porto nella sua camera, dove ho allestito un confortevole salottino per i nostri rendez-vous notturni: poltrona con braccioli, cuscini, tappeto morbido, acqua, telefono sempre in carica con app per registrare le poppate, libro illustrato di fiabe modello enciclopedia.
Lì lui mangia, bello pulito. Poi ci facciamo le coccole, aspetto che abbia digerito tenendolo in braccio in posizione verticale, il più delle volte gli leggo una fiaba e poi lo riporto nel suo lettino già bello addormentato. Un secondo dopo sto dormendo pure io.

Magica è la notte, perchè è solo tua e mia, amore mio

Relax nel nostro "salottino notturno"

Ecco, questi sono momenti a cui non rinuncerei per niente al mondo.
Perchè ci troviamo lì, quando le nonne, gli zii, gli amici dormono. Lui e io da soli, con la tenerezza di una vecchia coppia che sta insieme da cinquant'anni: lui che sopporta se mi appisolo mentre lo cullo, io che sopporto il suo vezzo di giocare con il cibo.
Succede che ci appisoliamo entrambi a volte, e che mi risvegli dopo una mezz'oretta con un sobbalzo.
Succede che si appisoli lui e che si svegli all'improvviso per un mio starnuto e nell'agitazione gli parta una scoreggetta.
Succede che gli leggo le fiabe perchè voglio che cresca con il cuore grande e coraggioso di un sognatore. Gliele leggo anche se adesso non ci capisce una cippa.
Succede che siamo noi due e il resto del mondo non esiste, inghiottito dal buio lì fuori.
Succede che i suoi meravigliosi sorrisi assonnati sono tutti per me. Per me che di notte mi sento bravissima perchè sono capace di sfamare il mio bambino, coccolarlo, riempirlo di baci e riaddormentarlo ogni volta, senza avere intorno nessuno che mi dica cosa fare e come farlo.
Sono i momenti in cui in assoluto mi sento di più la sua mamma. Sento che facciamo coppia e che faremo grandi cose insieme.
Di notte, mentre lo cambio, gli posso raccontare tutto e sono i nostri segreti da fasciatoio. Lui ascolta paziente e in quel momento non ha occhi che per me: niente nonni, niente parenti, niente amici. Nemmeno le scimmiette colorate della sdraietta lo distraggono. E così ritrovo per qualche minuto quel rapporto speciale ed esclusivo che avevamo quando stava nella mia pancia, lo guardo e gli sussurro "allora eri tu che scalciavi sul mio diaframma".
Lui mi guarda come se capisse.
E anche nelle notti più dure penso a quanto durerà poco questo momento prima che lui non abbia più bisogno di me. Prima che non siano più i miei baci quelli che desidererà di più al mondo. Prima che i suoi sorrisi siano rivolti ad altri. Prima che si vergogni quando lo bacerò davanti a scuola.
Prima che il mio bambino diventi irrimediabilmente grande.
La Redazione

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