Magnoli e (forse) Pizzetti all’assemblea Pd di palazzo Cittanova venerdì 3. E un’ipotesi sul governo Letta

Creato il 30 aprile 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Potrà essere un’occasione di confronto e soprattutto, se parteciperà il senatore Pizzetti, di chiarimento, dopo la lettera aperta di Alessia Manfredini (riportata qui sotto) che purtroppo non ci sarà per impegni familiari. Le domande della consigliera comunale sono le stesse di molti iscritti ed elettori del Pd, che si ritrovano un governo palesemente ricattato da Berlusconi e per il secondo anno, dopo l’esperienza Monti, l’alleanza con l’avversario di 18 anni di campagne elettorali.
La ragione sociale del Pd è cambiata, l’interpretazione dei fenomeni economici è diventata dogmatica, benché i rimedi alla crisi, innanzitutto l’austerità (!?!) siano chiaramente risultati dannosi.

Mi lancio in un’interpretazione arbitraria, senza pretese di veridicità. Temo che il governo Letta non sia nato dopo la sconfitta di Bersani, bensì molto prima.
Il segretario del Pd Bersani trovava in campagna elettorale un’ostilità sproporzionata, a causa dell’alleanza con Sel, che contrapponeva all’agenda Monti un’altro programma.
La scomunica inflitta da Mario Monti al pericolo “anti-sistema” agitato da Sel e l’insistenza di Bersani sui temi sociali distruggeva la candidatura di Bersani a premier, poiché risultava eretica rispetto alla dogmatica europea. Una dogmatica economica classista, che distrugge sia lo stato sociale che le speranze di ripresa.
Il Pd, forse, un piano B l’aveva, cioè lasciare che fallisse Bersani per poi lanciare in nome dell’emergenza l’alleanza con Berlusconi, ovvero una ripetizione in forma politica del fu governo Monti. Dubito che tutto sia capitato navigando a vista. Credo che i partiti abbiano ben pensato una strategia utile per i mesi successivi alle elezioni. E non mi stupisce che alla risalita di Berlusconi negli ultimi giorni di campagna elettorale il Pd non abbia reagito. Lo scenario di ingovernabilità al Senato era chiaro da tempo. Il governissimo è un’ipotesi verosimile da mesi, ed è stata eseguita senza troppo imbarazzo dai capi del Pd.

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA CIRCOLO CITTANOVA

Venerdì 3 maggio ore 18.30 Saletta Palazzo Cittanova

L’Assemblea degli iscritti del Circolo Cittanova del Partito Democratico è convocata per venerdì 3 maggio alle ore 18,30 presso Palazzo Cittanova – piano terra (Saletta Vertova) – corso Garibaldi.
Parleremo della situazione politica nazionale alla luce degli sviluppi degli ultimi giorni.
Hanno assicurato la propria presenza il sen. Luciano Pizzetti (salvo impegni improrogabili intervenuti nel frattempo), il segretario provinciale Titta Magnoli ed i consiglieri del Partito Democratico.

Mariella Laudadio
segr. Circolo Cittanova

L’Assemblea è aperta a tutti gli interessati

La lettera di Alessia Manfredini incombe. Eccola


Con la nomina di Napolitano e il governo Letta con ministri del pdl é cambiata completamente la linea politica del Pd vista con le primarie e le elezioni politiche. Ma anche quella sostenuta fino a poche settimane fa, dove tanti esponenti del Pd da Bersani, Letta, al giovane capogruppo Speranza dicevano: “mai con Berlusconi”

Per questo nelle sedi opportune chiederò spiegazioni ai parlamentari eletti nella nostra circoscrizione per capire come si é arrivati per l’elezioni del Presidente della Repubblica, alla candidatura di Marini, al no a Rodotà, dei 101 franchi tiratori ma soprattutto sul governo delle larghe intese e le sue conseguenze.

Continuo, pur comprendendo l’urgenza di un nuovo governo e sulla necessità di dare delle risposte alla grave crisi economica, ad avere molte perplessità sulla soluzione individuata, governo politico con il pdl; avrei preferito un governo di scopo, istituzionale con 3/4punti da fare (tra cui legge elettorale) e poi tornare a votare con un’offerta politica più coraggiosa e di forte cambiamento.

Inoltre credo che questa scelta, il governissimo , possa avere ricadute qui sul territorio in vista delle prossime elezioni amministrative a Cremona , non vorrei che qualcuno accarezzasse l’idea di un candidato sindaco individuato sia da autorevoli esponenti di centrosinistra e di centrodestra, credo che questa opzioni non faccia il bene a Cremona che oggi più che mai ha bisogno di partecipazione autonomia, competenze e rinnovamento. Ma soprattutto di una visione politica diversa dall’attuale giunta Perri

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