Mentre aumenta la velocità dell’elica, il rumore nell’abitacolo si fa assordante. Ci sono due file di sedili separate da un minuscolo corridoio. Pochi metri più in là ci sono pilota e copilota. Si vedono le cloches, la leva per dare gas, gli strumenti di bordo. Non c’è porta, non ci sono hostess dallo sguardo svogliato che si allacciano salvagenti gialli e tirano con forza le cinghie per mostrare come gonfiarli, mentre la loro collega legge la frase parzialmente tranquillizzante “in the unlikely event of a sea landing”. Fuori dal finestrino c’è un ragazzino con in mano un idrante. E’ tutto quello che passa il convento.Quando il piccolo aereo stacca i pneumatici dalla pista, il verde degli alberi diventa per un attimo di un bianco accecante e poi di nuovo verde, questa volta cristallino: il verde dell’oceano indiano. Le isole dell’arcipelago delle Seychelles spuntano come funghi nel sottobosco. Il mare diventa blu, il rumore dei motori infernale.Di Praslin, la seconda isola delle Seychelles, luogo paradisiaco fatto di spiagge, insenature, golf e alberghi da mille e un euro a notte, ho visto solo un campo da calcio. Molto bello c’è da dire: erba artificiale perfettamente mantenuta da sembrare vera. L’inaugurazione del progetto ha lasciato delle abbondanti tracce di sudore sulle camicie degli illustri partecipanti: ministri, responsabili della federazione e funzionari vari. Tre ore dopo ero di nuovo sull’aereo per tornare nel mio albergo.La sera, seguendo le curve sinuose della strada che si arrampica sui ripidi pendii della montagna che occupa il cuore dell’isola, passiamo quattro uomini seduti per terra con facce stravolte, facce di asiatici. Non è chiaro se siano coreani o cinesi. Quello che è certo è che lavorano alla costruzione di uno dei vari alberghi di lusso, quelli di cui si vede a mala pena il cancello d’entrata tanto sono discreti e immersi nella vegetazione. Le Seychelles vivono di turismo e di banche offshore, un’evoluzionenaturale dei quindici anni di regime marxista che ha dominato l’arcipelago fino agli anni novanta.
Mentre aumenta la velocità dell’elica, il rumore nell’abitacolo si fa assordante. Ci sono due file di sedili separate da un minuscolo corridoio. Pochi metri più in là ci sono pilota e copilota. Si vedono le cloches, la leva per dare gas, gli strumenti di bordo. Non c’è porta, non ci sono hostess dallo sguardo svogliato che si allacciano salvagenti gialli e tirano con forza le cinghie per mostrare come gonfiarli, mentre la loro collega legge la frase parzialmente tranquillizzante “in the unlikely event of a sea landing”. Fuori dal finestrino c’è un ragazzino con in mano un idrante. E’ tutto quello che passa il convento.Quando il piccolo aereo stacca i pneumatici dalla pista, il verde degli alberi diventa per un attimo di un bianco accecante e poi di nuovo verde, questa volta cristallino: il verde dell’oceano indiano. Le isole dell’arcipelago delle Seychelles spuntano come funghi nel sottobosco. Il mare diventa blu, il rumore dei motori infernale.Di Praslin, la seconda isola delle Seychelles, luogo paradisiaco fatto di spiagge, insenature, golf e alberghi da mille e un euro a notte, ho visto solo un campo da calcio. Molto bello c’è da dire: erba artificiale perfettamente mantenuta da sembrare vera. L’inaugurazione del progetto ha lasciato delle abbondanti tracce di sudore sulle camicie degli illustri partecipanti: ministri, responsabili della federazione e funzionari vari. Tre ore dopo ero di nuovo sull’aereo per tornare nel mio albergo.La sera, seguendo le curve sinuose della strada che si arrampica sui ripidi pendii della montagna che occupa il cuore dell’isola, passiamo quattro uomini seduti per terra con facce stravolte, facce di asiatici. Non è chiaro se siano coreani o cinesi. Quello che è certo è che lavorano alla costruzione di uno dei vari alberghi di lusso, quelli di cui si vede a mala pena il cancello d’entrata tanto sono discreti e immersi nella vegetazione. Le Seychelles vivono di turismo e di banche offshore, un’evoluzionenaturale dei quindici anni di regime marxista che ha dominato l’arcipelago fino agli anni novanta.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
la bellezza della Venaria Reale
La reggia di Venaria Reale è una delle Residenze Sabaude e fu progettata dall' architetto Amedeo di Castellamonte. A commissionarla fu il duca Carlo Emanuele... Leggere il seguito
Il 06 aprile 2015 da Aureliocupelli
VIAGGI -
La fabbrica dei santi immaginari.
Anno 776. Un messaggero trafelato sfreccia lungo i ciottolati di Novaria fino alla sede vescovile. Smonta dal cavallo schiumante e corre, strabuzzando gli... Leggere il seguito
Il 01 aprile 2015 da Il Viaggiatore Ignorante
VIAGGI -
La Turchia alla guida del G20
La Turchia è presidente di turno - per il 2015 - del G20. Lunedì e martedì - 9 e 10 febbraio - è in programma a Istanbul il primo meeting dei... Leggere il seguito
Il 11 febbraio 2015 da Istanbulavrupa
ITALIANI NEL MONDO -
Teatro in Fabula ha presentato "Le 95 tesi: una storia di Lutero"
Il 27 gennaio al Teatro Piccolo Bellini di Napoli, Teatro in Fabula in collaborazione con il Teatro Bellini di Napoli ha presentato "Le 95 tesi - Una storia di... Leggere il seguito
Il 29 gennaio 2015 da Anna Pernice
DIARIO PERSONALE, VIAGGI -
Tutto pronto per il patriot act europeo?
da La Voce del Ribelle: Paura. Una parola che si insinua nella mente come un germe inarrestabile. Soprattutto quando indotta. Come un tumore che si annida... Leggere il seguito
Il 28 gennaio 2015 da Nuoviocchi
CULTURA, SOCIETÀ, VIAGGI -
“Voci di Talenti in Fuga” – Intervista a L’Espresso.it
ABBONATI AL BLOG “LA FUGA DEI TALENTI”! SOTTOSCRIVI L’OPZIONE CLICCANDO “FOLLOWING” IN FONDO A QUESTA PAGINA! Pubblichiamo l’intervista fatta la scorsa settiman... Leggere il seguito
Il 27 gennaio 2015 da Fugadeitalenti
ITALIANI NEL MONDO, SOCIETÀ -
Pavimenti laminati: tutto quello che c’è da sapere
La sostituzione di un vecchio pavimento a piastrelle con una superficie in legno rappresenta un'esigenza estetica comune, spesso dettata dalla necessità... Leggere il seguito
Il 27 novembre 2025 da Nicolasit
LIFESTYLE