Mai, never, jamais, un semplice avverbio che è apparentemente senza significato, ma quanto contenuto può interiorizzare questa piccolissima parola?
«In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai » (vangelo secondo Luca 18,1-1).
Che senso avrebbe la frase evangelica senza l’avverbio MAI?
Tranquillizzo subito dicendo che non è certo in una dotto disquisizione filologica che voglio lanciarmi, ma quante volte abbiamo pronunciato MAI senza poi dargli effettivo seguito? E quante altre volte avremmo dovuto dirla e non l’abbiamo fatto?
Il mio nome è mai più era il manifesto in chiave anti-guerrafondaia espresso dalla famosa canzone di Piero Pelù con Jovanotti e Ligabue, un MAI che non ha avuto grande seguito. Quante altre guerre e vittime abbiamo dovuto contare dopo la guerra del Kosovo oggetto della protesta del trio e del popolo italiano? Quante altre vittime civili e innocenti dovremo contare in futuro per un MAI pronunciato e MAI applicato?
MAI più al voto con il porcellum è stato il mantra declamato con prolissa insistenza dai nostri politici, e abbiamo votato per ben 3 volte con questa assurda legge da tutti rifiutata e da tutti usata. Un altro MAI che abbiamo pronunciato e che non applicato ha peggiorato la nostra vita.
SNOQ, acronimo di Se Non Ora Quando, il movimento contro la violenza alle donne, MAI più calpestati dalle donne dicono gli uomini, MAI più picchiate dagli uomini dicono le donne. Altri MAI cui seguono, spesso se non sempre, abusi morali o fisici, un avverbio che potrebbe cambiare l’approccio sociale della nostra comunità, ma un termine fin troppo spesso abusato.
“MAI pronunciato la parola scissione”, disse Alfano poco tempo fa, poco prima della nascita del suo nuovo partito di Nuovo Centro Destra…. Altrettanto MAI ha dichiarato Silvio Berlusconi di avere dato giudizi negativi sullo stesso suo ex-delfino….
“Non vogliamo tra noi fanatici né deboli di cuore. Il nostro dovere come partito non è solo verso il partito ma verso il Paese e verso l’intera umanità”, questo il bellissimo discorso MAI pronunciato da John Fitzgerald Kennedy, fu ucciso alle 12:30 del 22 novembre. Se questo discorso fosse stato pronunciato e il 35° Presidente degli Stati Uniti MAI ucciso, come sarebbe stato il mondo? Avremmo visto il ritiro dalla guerra del Viet-Nam evitando tutti i dolori e gli scontri e le ventennali diatribe sul conflitto?
“Mi dispiace, ma io non voglio fare l’Imperatore: non è il mio mestiere; non voglio governare né conquistare nessuno.”, questo è la parte iniziale della declamazione finale pronunciata da Charlie Chaplin nel film Il grande dittatore. E’ considerato unanimemente il più bel discorso MAI pronunciato nella storia dell’umanità.
Le parole dette hanno un peso, ci sono quelle MAI pronunciate, quelle rimaste in gola, quelle MAI avrebbero dovuto essere dette, quelle che lasciano senza fiato. Quante parole e quanti MAI pronunciati che avrebbero potuto cambiare la storia e la società se avessimo avuto la forza e la determinazione di far seguire i fatti alla semplice affermazione di principio? Le parole hanno un peso, quelle dette e quelle non dette, quelle che avremmo voluto e dovuto dire e quelle che avremmo dovuto tenere per noi. Solo la giusta e rigorosa consapevolezza del termine può dare il giusto valore a quanto affermato, facciamo tesoro del sapere e di quanto speso oralmente, perché non sia solo tempo sprecato.