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Mai fermarsi a metà della storia, specialmente se è… infinita

Da Babbonline @babbonline
Mai fermarsi a metà della storia, specialmente se è… infinitaInvogliato dagli spunti emersi dalle #booknomination di qualche tempo fa mi è venuta voglia di leggere il libro “La storia infinita”, spinto dal ricordo di uno dei film della mia infanzia a me molto caro e, chissà, forse anche da un po’di nostalgia. Ho scoperto che il film corrisponde solo alla prima parte del libro. Fino a metà del racconto le parole scorrevano velocemente tra le immagini nella mia memoria. Poi il vuoto. Quella che per me era la fine della storia si è rivelata solo una tappa di un percorso molto più complesso.Tanti i personaggi, i dialoghi, gli episodi e i significati. Tra i molti messaggi che si possono trarre dal libro io ne faccio mio uno in particolare che si scopre solo nella seconda parte, quella sconosciuta ai più. Il bambino che abbiamo lasciato alla fine del film come salvatore di Fantàsia nel racconto ne entra a far parte. Il potere della sua fantasia rischia però di farlo rimanere intrappolato nel mondo che ha costruito senza più alcun contatto con la realtà. La creazione di un mondo fantastico rischia di togliergli ogni ricordo del suo mondo reale.Mai fermarsi a metà della storia, specialmente se è… infinitaPersonalmente credo molto nel potere della fantasia e penso che debba essere coltivata nei bambini. Allo stesso modo sono convinto che essere adulti non significhi aver abbandonato del tutto il mondo della fantasia ma voglia dire riuscire a creare un legame tra mondo reale e fantastico. Senza smarrirsi in un mondo inventato, perdendo qualsiasi contatto con la realtà, e senza arroccarsi nel mondo reale che abbiamo davanti agli occhi abbandonando ogni immaginazione di come vorremmo che fosse.Ultimamente mi capita di guardare con piacere insieme a mia figlia dei bei film di animazione che cerco di scegliere con cura (qualcuno riconoscerà sicuramente il personaggio disegnato a destra).  Vi invito a farlo ogni tanto mettendovi comodomente seduti sul divano. Scoprirete come in questi casi il mezzo televisivo non sia in alcun modo “passivo” per i bambini ma, al contrario, favorisca uno scambio tra voi e loro. I vostri figli vi sommergeranno di domande e di osservazioni sulla storia e sui personaggi.

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