Qualche giorno fa, reduci da uno splendido concerto degli Of The Wand And The Moon (purtroppo iniziato verso le due del mattino quando la parte meno stoica del pubblico si era già dileguata), io e Roberto riflettevamo su come parte del successo del neofolk sia legata al fatto che ti permette di girare con ammenicoli ideologicamente ambigui senza passare necessariamente per simpatizzante del noto pittore austriaco con i baffetti. In questa maniera svoltano sia quelli che alle europee hanno votato lista Tsipras ma hanno un comprensibile debole per l’estetica del Terzo Reich, soprattutto se virata in chiave fetish (ammetterete che non c’è nulla che renda sexy una donna come un copricapo delle SS), sia quelli che nazi lo sono sul serio ma la buttano sull’immaginario della Prima Guerra Mondiale, su D’Annunzio o addirittura sulla Russia sovietica così nessuno può dir loro niente. Per esempio, c’è quel gruppo svedese che si chiama Arditi. Magari in casa hanno i busti di Göring ma, dato che si chiamano “Arditi” e non “Decima Mas”, possono andarsene in giro senza che l’Anti-Defamation League picchetti i loro concerti.
Poi c’è Douglas Pearce dei Death In June che, essendo apertamente omosessuale e avendo suonato una volta in Israele, sta più o meno a posto e può mettere in commercio deliziosi gadget come gli orologi da polso con la totenkopf che, come tutti sanno, era il simbolo del circolo degli scacchi del Brandeburgo.
In effetti, al giorno d’oggi, non c’è nulla di più reazionario e antimoderno di un orologio da polso.
E sai le matte risate con gli amici, lì al circolo degli scacchi del Brandeburgo:
Che ora è?
È l’ora di invadere la Polonia!
Ahahaha
A proposito, sapete cosa dice una neonazista quando pianta il fidanzato?
Ho bisogno di una pausa, tesoro, devo riprendermi il mio Lebensraum.
Va bene, la smetto.
Se poi volete fare un figurone all’apericena equa e solidale al Pigneto, ci sono gli altrettanto eleganti piatti di ceramica dei Death In June, sempre con la totenkopf. Vi capitasse di essere ricevuti alla Camera da Laura Boldrini (una discreta milfona, diciamolo, chissà come starebbe con un copricapo delle SS), sapete cosa recarle in dono per fare bella figura:
Troppo intelligenti per stare appresso a qualsivoglia ideologia del secolo scorso sono i Laibach, che amano però giocare sull’ambiguità di cui sopra per il puro gusto di épater la bourgeoisie. La loro pagina facebook ci regala, ad esempio, perle come questa:
O questa, assolutamente fantastica:
Di recente i nostri sloveni preferiti hanno lanciato una linea di sigarette dai pacchetti graficamente nel loro stile. Va detto che anche questa come idea è molto reazionaria, dato che tra un paio di decenni noi fumatori verremo chiusi nei ghetti insieme a tutti coloro che si ostineranno a mangiare ancora carne.