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Mai scommettere la testa con il diavolo – Edgar Allan Poe

Creato il 15 aprile 2013 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

Mai scommettere la testa con il diavolo – Edgar Allan PoeRecensione di Manuela Di Vito

Nonostante non sia del tutto colpa sua, dato che la madre «faceva del suo meglio per non fargli mai mancare una bella legnata», Toby Dammit è uomo corrotto sin dalla nascita, tanto che a un anno di vita «non solo insistette per farsi crescere i baffi, ma aveva contratto una tendenza a imprecare e bestemmiare, nonché il vizio di scommettere a sostegno delle proprie affermazioni».
Dopo una breve e ironica dissertazione sull’opportunità che in una storia sia presente una morale, il narratore comincia a parlare del suo corrotto amico partendo dal suo infausto destino che, anno dopo anno, lo ha portato alla rovina. Toby Dammit prende il vizio di infilare assurde scommesse in tutte le frasi che pronuncia finché pian piano sembra assestarsi su una formula che diviene la sua preferita: «Ci scommetto la testa con il diavolo». Il suo amico cerca mille volte di redimerlo: «L’anima del signor Dammit era in pericolo. Decisi di far ricorso a tutta la mia eloquenza per salvarla», ma senza successo.
Come va a finire questa triste storia non è difficile da immaginare. La novità dell’albo uscito a fine febbraio per Orecchio Acerbo sta però nelle immagini che accompagnano il racconto di Edgar Allan Poe, uscito per la prima volta nel settembre 1841 sul «Graham’s Lady’s and Gentleman’s Magazine».
L’illustratore Giacomo Garelli innesta le sue tavole nel racconto ma non ne viene soggiogato e decide di narrare a modo proprio la storia di Toby Dammit. Il suo racconto comincia infatti dalla fine: l’immagine spettrale dell’entrata di un cimitero è la prima a presentarsi al lettore ed è seguita da quella di un uomo che sta per infilare la pala nella terra già smossa.
Poi una bara aperta e solo dopo Dammit bambino in un accesso di rabbia. Potrebbe sembrare che da qui l’illustratore abbia deciso di seguire il filo della narrazione ma questa impressione viene subito smentita perché a interromperne la linearità giungono periodicamente immagini che mostrano un uomo, il nostro narratore, che cammina per la città spingendo una carriola. La sua destinazione, però, ci verrà rivelata solo alla fine in un crescendo di smarrimento e angoscia.
Garelli rimane indipendente dunque e segna ogni singola scena con il suo personalissimo timbro. In alcune tavole l’esasperazione della prospettiva sottolinea la dimensione irreale in cui si svolge l’azione. Il punto di vista è ora in basso poi in alto, mentre la telecamera virtuale qui si allontana e lì si avvicina tanto da cogliere minuscoli particolari, come una mano che lancia soldi in aria e che può considerarsi l’emblema del vizio di Dammit di scommettere, ma può anche indicare la presenza costante e nascosta del Male, nel racconto e nella vita.
Poiché è proprio del Male, della «sua strisciante presenza negli impulsi dell’uomo, nella sua stessa natura, ma anche nella stessa Natura, che Poe continuamente si interroga mostrandone il segreto lavorio», ci ricorda Goffredo Fofi nella postfazione.
E Garelli sembra cogliere l’angoscia insita nella percezione di questa presenza costante nonché nella convinzione «della sua prevalenza, del suo predominio» nella vita dell’essere umano, anche attraverso una citazione dell’Urlo di Munch all’interno di una delle tavole centrali.
Un racconto oscuro ma dai risvolti ironici e grotteschi che le immagini hanno saputo amplificare restituendo al lettore amante del genere l’atmosfera cupa e surreale della narrazione.

Nota sull’illustratore
Giacomo Garelli nasce ad Ancona trentaquattro anni fa. Dopo gli studi artistici, si laurea in pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 2007. Prosegue nella sua formazione a Macerata dove, dopo due anni di studio per poter insegnare, viene selezionato al Master in illustrazione per l’editoria – Ars in fabula. Attualmente lavora come illustratore free lance. Mai scommettere la testa con il Diavolo è il suo libro di esordio. http://www.giacomogarelli.com/

Qui il nostro approfondimento sulla casa editrice orecchio acerbo

Mai scommettere la testa con il diavolo – Edgar Allan Poe
Illustrazioni di Giacomo Garelli 
Traduzione di Elena Fantasia
Postfazione di Goffredo Fofi
Orecchio acerbo, 2013
pp. 52, 15 euro


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