Magazine Maternità
Sono nata con un solo nome e un solo cognome ma di quest'ultimo non ne andavo molto fiera da piccola e quando mi sentivo chiamare nascondevo nel collo del maglione la faccia senza voltarmi.
Crescendo ho modificato le cose.
Da minorenne ho seguito l'insostenibile trasformazione dell'essere diventando quella che sono cercando il mio profilo nei personaggi da interpretare.
Tutto è cominciato quando un giorno, per gioco ho parlato a me stessa:
E se provassi io ad essere loro, ad essere gli altri...
Sono andata avanti una vita a recitare a soggetto in cerca di autore e ho trovato risposta nel teatro così carnale come l'uomo e nella musica, così impalpabile come il pensiero.
Due colossali modi di essere che prendono vita su un palco di legno.
L'ho fatto. Lo faccio. Provo a diventare un coccio un frammento una scheggia una briciola degli altri: per piangere senza vergogna per uccidere senza peccato per cedere all'ira e per diventare immortale e per morire sempre, per spogliarmi senza pudore e per impazzire beatamente senza voler tornare indietro, lo faccio per amare senza fine per rinascere ogni volta sempre nuova, mai uguale.
'Non sono io se non mentissi' lo ripeto volentieri cercando un verità nello specchio e nel copione.
La mia storia in questo momento è scritta nei miei nomi e cognomi che porto: libertà, sabbia e passato incancellabile.
La mia storia è anche quello che sono e quello che penso dentro e fuori di me.
Essere o apparire sono due gambe di un unico pensiero mai uguale nei momenti del tempo.
Essere o apparire procedono insieme nelle parole che ogni giorno attraversano il mio cuore, la mia mente, la mia lingua raggiungendo l'altra me che si riflette negli altri al di là del mio naso, nelle cose che vedo, nelle cose che vivo.
Questo post partecipa al blogstorming
Tema del mese: Essere o apparire?
Per capirne di più vai su:
http://genitoricrescono.com/tema-del-mese-essere-vs-apparire/