"Non avevo mai veduto il mare.
Molte altre cose avevo visto, forse troppe.
Uomini avevo visto, forse troppi. Ma il mare mai.
E perciò non avevo ancora compreso nulla, non avevo capito assolutamente nulla.
Come si può capire qualcosa della vita, e capire a fondo se stessi, se non lo si è imparato dal mare? Come si può comprendere gli uomini e la loro vita, il loro vano sforzarsi e il loro inseguire mete bizzarre, prima di aver spaziato con lo sguardo sul mare, che è sconfinato e basta a se stesso?"
Così scriveva Federico Garcia Lorca.
Ma chi non ha visto e vissuto le montagne ha perso altrettanto.
Chi non ha conosciuto i suoi silenzi densi, i suoi boschi antichi sempre vitali, chi non ha percorso i suoi sentieri nascosti e la simbiosi dei suoi borghi e dei suoi uomini, chi si è privato dei suoi panorami, dei suoi paesaggi, dei suoi odori, delle sue paure ataviche, si è privato anche di storie, di energie ma sopratutto ha permesso che si estinguesse una parte di se stesso.
La parte di se stesso più aspra e nascosta ma al tempo stesso la più intima e confidenziale.