Nel 2013 una piazza nel cuore di Kiev è diventata il simbolo delle proteste contro il regime del presidente ucraino Yanukovich. A questa è dedicato Maidan (Cinema Odeon, ore 21.00), il documentario di Sergei Loznitsa (concorso internazionale) che sarà presentato in anteprima nazionale mercoledì 3 dicembre, durante la sesta giornata del 55/mo Festival dei Popoli. Quando il governo ucraino decide di rifiutare gli accordi con l’Europa, chiarendo al tempo stesso la propria posizione filorussa con la sottoscrizione un nuovo legame con Mosca, nella capitale Ucraina scoppiano proteste spontanee che culminano in una delle più grandi rivoluzioni popolari del nostro secolo. Con stile rigoroso Loznitsa racconta la crisi del suo paese, riportando i comizi pubblici, le manifestazioni pacifiche, i combattimenti e le morti che si sono susseguiti durante 90 giorni di tumulti. Dopo il film, il regista incontrerà il pubblico.
Alle 16.30 ¡Bello, Bello, Bello! (Cuba, 2013, 24′) di Pilar Álvarez cortometraggio in concorso internazionale che ci conduce all’interno del museo di belle arti dell’Avana, nelle cui sale vuote ancora riecheggiano le voci di quelli che furono i suoi visitatori. A seguire Memoria Oculta (Messico, 2014, 60′) di Eva Villaseñor (concorso internazionale) è la storia della stessa regista che, dopo aver perso completamente la memoria per alcuni mesi, cerca oggi di colmare il suo vuoto di ricordi e di immagini attraverso il cinema (la regista sarà presente alla proiezione). Alle 18.30 sarà presentato No todo es Vigilia (Spagna, Colombia, 2014, 98′) di Hermes Paralluelo (concorso internazionale) la storia d’amore di un’anziana coppia, i ricordi di sessant’anni di vita insieme e il peso dell’ombra della solitudine e della morte. Alle 21.00 le proiezioni terminano con l’anteprima di Maidan, di Sergei Loznitsa (Paesi Bassi, Ucraina, 2014, 130′).
Allo Spazio Alfieri si parte alle 15.00 con The Last Black Sea Pirates di Svetoslav Stoyanov (Bulgaria, 2013, 72′), documentario che racconta la vita di un gruppo di moderni pirati in cerca di tesori: quelli che sulle rive del Mar Nero cercano l’oro nascosto, minacciati dall’incombente costruzione di un resort di lusso. Alle 16.15 la retrospettiva dedicata al regista olandese Jos de Putter continua con Nagasaki Stories (Paesi Bassi, 1996, 55′), un viaggio alla ricerca di scampoli di memoria per ricostruire il giorno dell’esplosione della bomba atomica. Alle 17.15 Solo, de wet van de favela (Solo, the law of the favela), sempre di de Putter (Paesi Bassi, 1994, 54′), che osserva il ruolo del calcio nelle favelas brasiliane, e subito dopo il cortometraggio – in prima mondiale – The Shot (Paesi Bassi, 2014, 10′): il primo incontro della figlia di otto anni del regista con il cartone animato Bambi. A seguire Jos de Putter si confronterà con il pubblico in un incontro a ingresso libero.
La serata dell’Alfieri sarà dedicata a uno sguardo sulle vite e sulle storie dei professionisti del sesso. Franchina, Meri, Alessia, Marcella, Santo, Totino e Wonder sono le trans protagoniste di Gesù è morto per i peccati degli altri, di Maria Arena (Italia, 2014, 84′), che sarà proiettato alle 20.30. Da decenni esercitano il mestiere della “buttana” nel quartiere di San Berillo a Catania, e quando parlano di sé lo fanno riferendosi alla figura di Cristo: “Le prostitute hanno perduto il senso del loro corpo, non gli danno nessun valore, gli danno solo la morte… Per questo siamo in procinto di entrare nel Regno dei cieli“. Un’esistenza passata tra un pugno di vie in rovina, che con il passare degli anni le ha portate sempre più vicine alla fede (la regista sarà presente in sala). Alle 22.30 ci si sposta dalla Sicilia a Parigi con Ceremonin (The Ceremony) di Lina Mannheimer (Svezia, 2014, 75′), un documentario che ripercorre la carriera di Catherine Robbe-Grillet, la più celebre e ricercata dominatrice di Francia. Una selezione di interviste e materiali d’archivio restituiscono il passato della performer, scrittrice, fotografa e attrice ormai alla soglia degli 85 anni, mentre sezioni dedicate ai suoi incontri erotici di ispirazione sadomasochista conducono lo spettatore all’interno del complesso rapporto tra potere e sottomissione.
All’Istituto Francese termina l’omaggio a Vincent DIeutre con la proiezione di Bologna Centrale (Francia, 2003, 65′), storia del ritorno del regista nella città che vent’anni prima lo aveva iniziato all’omosessualità e alla droga, tra ricordi d’adolescenza e reminiscenze degli anni di piombo. Prima del film sarà proiettato il corto Ti penso (Haïku) (Francia, 2008, 5′). Il regista sarà presente alle proiezioni.
All’Auditorium Sant’Apollonia alle ore 11.00 continua How I did it: incontri aperti al pubblico con i registi del festival.
Le proiezioni partiranno alle 10.00 al Cinema Odeon con la replica di As Cidades e as Trocas (Trading Cities) di Luísa Homem e Pedro Pinho (Portogallo, 2014, 139′), che a partire dai danni provocati dall’industria del turismo a Capo Verde indaga le contraddizioni del turismo di massa e l’impatto sulle comunità che lo accolgono; alle 12.30 replica Yaar di Simon Gillard (Belgio, 2014, 19′), che racconta la vita dei cercatori d’oro del Burkina Faso, e alle 15.30 15 stron swiata (15 Corners of the World) di Zuzanna Solakiewicz (Polonia, Germania, 2014, ’79), che ci introduce nel mondo di macchinari misteriosi e suoni sofisticati di Eugeniusz Rudnik, pioniere polacco della musica elettroacustica.
Cinema Odeon Firenze Piazza Strozzi, 2 (055/214068)
Spazio Alfieri, Via dell’Ulivo, 6 (055/5320840)
Istituto Francese di Firenze Piazza Ognissanti 2R (055/2718801)
Doc at Work, Auditorium S. Apollonia Via San Gallo 25 ,Firenze
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