Lo sapete: adoro il lavoro di costruzione di uno mondo (o di uno scenario) legato a un prodotto di fantasia, sia che si tratti di un film o di un romanzo.
Quelli bravi lo chiamano world building ed è un’arte piuttosto complicata da padroneggiare. Complicata ma affascinante. Quando si prende la mano, si impara a creare grandi e affascinanti cose.
Un esempio di semplice, incompleto ma grandioso world building è quello che riguarda il mondo di Mad Max. Accennavo qualche giorno fa all’ultimo film della saga, Fury Road. Oggi ripercorro idealmente il percorso al contrario, parlando della prima pellicola, Interceptor. Da qui nasce il personaggio cult Mad Max, che in origine è soltanto il poliziotto Max Rockatansky.
“Poliziotto” non è forse la definizione più adatta, visto che il protagonista della quadrilogia è un agente della polizia stradale federale australiana Main Force Patrol.
La MFP.
Che, per inciso, non esiste.
la MFP nasce in conseguenza delle violente rivolte e guerre stradali scatenate dalla crescente crisi energetica, che ha destabilizzato il paese e portato alla nascita di gang motorizzate che seminano il terrore sulle autostrade e nell’outback australiano. Il governo (o ciò che ne rimane) crea pertanto un gruppo speciale di agenti della stradale, con fondi ridotti, ai quali è assegnato l’incarico di riportare l’ordine sulle strade ormai vittima dell’anarchia più totale. Ha la sua sede nella Hall of Justice, dove i suoi agenti tengono anche i prigionieri. Il loro compito è di mantenere l’ordine sulle autostrade australiane e svolgono il lavoro in auto o in motocicletta. La loro divisa prevede una giacca di pelle nera con spallacci, maglietta celeste, pantaloni di pelle neri e stivali di cuoio neri. La loro dotazione di armi è solitamente un fucile a doppia canna mozza, ma alcuni hanno a disposizione anche dei revolver e dei fucili da caccia. Le loro autopattuglie hanno una livrea gialla con strisce rosse e blu, e si identificano per tipo: Interceptor e Pursuit. (Fonte: Wikipedia)
Basta cercare la MFP su Google per trovare un sacco di materiale interessante, dalle magliette con il logo della forza di polizia, ai modellini delle auto, alle infografiche che riassumono l’intero parco veicoli a disposizione di Max e soci.
Ci sono poi festival australiani dedicati ai fan, raduni, gruppi Facebook e community di varia natura. E pensare che la MFP compare unicamente nel primo film della saga, quando ancora il mondo non era devastato dalla guerra atomica, bensì “soltanto” da una devastante crisi economica.
Nel secondo film, Il guerriero della strada, alcuni bikers di Lord Humungus indossano pezzi di divise che paiono ricavate dalle giacche di pelle degli agenti MFP. Ciò ci fa pensare che, con l’arrivo della guerra, le gang sono riuscite ad avere la meglio sulla Main Force Patrol, di fatto distruggendo l’intero corpo.
Se volete farvi un giro nel mondo del giovane Max, visitate il sito della MFP, un po’ vecchio e incompleto, ma comunque interessante.