Maiorca: Santa Ponsa & La Fiesta del Rocio

Da Marlenetrn

Siamo tornati. Ieri non me la sono passata benissimo, ve l'ho scritto su fb, ma sono arrivata viva a sera. Oggi diciamo che me la sono passata anche peggio, visto che il pupo ha dato la sveglia alle 5:30 e la Princi dalle 6:00 ha preso a vomitare senza tregua. Abbiamo chiamato il pediatra a domicilio è ha dichiarato gastrite, nel mentre, lavoro come una pazza, mattina e pomeriggio, perché, testuali parole del capo ufficio: "sei voluta andare in vacanza? questo è il prezzo da pagare!"
Tirando le somme, a 48 ore dal rientro ho diverse ore di sonno da recuperare e tante tante foto da guardare per riuscire almeno per un attimo a tornare con la mente in vacanza. 7 giorni 789 foto. Ma tranquilli non ve le propino tutte, anzi cercherò di regalarvi il bello che quest'isola mi ha lasciato dentro e sulla pelle.
Santa Ponsa:
 

Una baia bassa e sabbiosa con il mare color cristallo che riflette il cielo e si apre piano verso il mare aperto. In Spagna le spiagge sono tutte libere, non esistono lidi o zone private ed è possibile noleggiare lettini ed ombrelloni secondo le necessità. 
La Platja è servita da wi-fi libero che però io non sono mai riuscita ad utilizzare e vi si accede attraversando un piccola pineta un po' selvaggia. La stessa pineta in cui si sono svolti i festeggiamenti della Fiesto del Rocio, gli ultimi tre giorni della scorsa settimana.
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 .Camminando lungo la battigia la costa si trasforma, passando improvvisamente da sabbiosa a rocciosa. Siamo a Cala de la Calma, un piccola tratto di spiaggia dall'acqua tanto fredda quanto trasparente. Da qui partono le barche che portano a visitare le grotte più famose dell'isola o attraccano i catamarani e le barche a vela di chi si ferma solo per un passeggiata nel centro si Santa Ponsa. . . .
 .La bellezza di questi posti è tutta nel silenzio, la spiaggia può essere affollata di gente, ma tutti i suoni sono un po' come ovattati. Una sorta di coperta di silenzio che lascia scoperto il rumore del mare, che calmo si muove piano e basso scosso dalle brezze marine. . .
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La mia ora preferita in spiaggia. Quando il sole sta tramontando i colori si spengono e tutto entra nell'ombra della notte imminente. Il silenzio sempre più forte. I piedi nella sabbia fresca. Il senso di assoluto che mi da il mare vuoto e tutto per me, che guarda solo me. Resto li seduta in silenzio e guardo l'orizzonte scurirsi, in attesa di sentire qualcosa. L'orecchio teso a non farmi scappare nulla e i gabbiani che scendono a beccare rimasugli di cibo.
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 .La Fiesta del Rocio:
Il 7, 8 e 9 Giugno nella pineta che unisce il comune di Calvia alla spiaggia di Santa Ponsa, c'è stata la festa del Rocio. Un tipico è molto sentito, festeggiamento andaluso.  .
 . .Gruppi di famiglie con un nome ed una caratteristica specifica si riversano nella pineta di Santa Ponsa per venerare la Madonna del Rocio. In una notte abbiamo visto sorgere una specie di tendopoli dove si è mangiato e ballato tango e musiche gipsy ininterrottamente a tutte le ore del giorno e della notte. Intere famiglie con bambini ed anziani al seguito hanno offerto fiori di ogni sorta e trasportato l'icona votiva della madonna con il bambinello dalla chiesa in cui abitualmente sta, al punto più alto della pineta. .
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 .l'icona è stata trasporta a spalle da alcune donne che cantavano motivi lamentosi e molto passionali, vestite con abiti tipici e le seguivano dei carri addobbati sui c'era indicato il nome del gruppo di appartenenza.
Tutto intorno alla tendopoli il marcatino del rocio. Una goduria per la sottoscritta. gioielli d'argento grezzo fatti a mano. bancarelle di abbigliamento gitano. Dolci tipici. .
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Attratta ed un po' spaventata dal tanto tutto che era questa festa, ho preso coraggio e mi sono avvicinata ad un gruppo rociero. Ho conosciuto così Joanna. La signora con la birra in mano che vedete nella foto. Mi ha raccontato della festa, delle sue origini e di come lei abbia fatto voto alla madonna, impegnandosi a portarla a spalle fino a quando non sarà morta.
La birra scorreva a fiumi, nella mezz'ora che sono stata tra queste famiglie, mi hanno offerto un decina di pinte ed erano solo le tre del pomeriggio. Ho assaggiato paelle cucinate in dubbie condizioni igieniche ma dal gusto favoloso ed altri piatti tipici di cui mi sfugge il nome.
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I turisti in genere non erano ben visti all'interno della tendopoli e molti chiedevano espressamente che non venissero scattate foto. Io diciamo che mi sono fatta adottare/raccomandare e ho potuto rubato qualche scatto.


Nel prossimo post vi parlerò della Capitale Palma e della paradisiaca spiaggia di EsTrenc.

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