E’ esattamente così come si intuisce dal titolo. La guerra alla pirateria va avanti senza sosta e sembra che le parti in causa non capiscano, o meglio, non vogliano capire che la soluzione a questo conflitto avverrà quando inizieranno anche le major a fare business con lo streaming on line e altri servizi analoghi.
La pirateria è un male per le Major, è ovvio, ma ancora non capisco come mai per queste persone che perdono soldi proprio a causa della pirateria sia più sensato spenderne per fare arrestare persone invece che per allestire un servizio di streaming direttamente gestito dalle varie Warner Bros, Universal etc.
Il mio pensiero è e rimarrà questo: se Megaupload aveva milioni di utenti che hanno pagato abbonamenti, chi mensile chi vitalizio, per avere contenuti in streaming, perché non possono creare un Megaupload legale direttamente le Major che si considerano “parte lesa”? Perché se Megaupload è accusato di aver “rubato loro” dei soldi dopo la sua chiusura nessuna delle Major ha deciso di incassarli direttamente facendo dei servizi stile Megaupload e sostituendosi di fatto a lui?
La nascita di continui servizi di streaming evidenzia che è questa è la formula preferita dagli internauti eppure le grandi case cinematografiche continuano a volerlo limitare o demonizzare.
Comunque, queste sono solo alcune domande banali che mi pongo da quando è in atto questa guerra alla pirateria e alle quali non riesco ad aver risposta. Ma di business e economia ne capisco il giusto!
Tornando alle ultime novità, come vi dicevo, le Major Cinematografiche americane hanno confermato di avere intenzione di utilizzare dei malware nascosti nei file coperti da diritto d’autore in modo da poter individuare e monitorare coloro che scaricano illegalmente materiale protetto da copyright.
La proposta è arrivata dalla Commissione Americana contro il Furto della Proprietà Intellettuale il cui report potete scaricarlo in tutte le sue 84 pagine a questo link.
Questo il punto a pagina 82 dove si propongono nuove modalità di “difesa/attacco”:
While not currently permitted under U.S. law, there are increasing calls
for creating a more permissive environment for active network defense that allows companies not
only to stabilize a situation but to take further steps, including actively retrieving stolen information,
altering it within the intruder’s networks, or even destroying the information within an unauthorized
network. Additional measures go further, including photographing the hacker using his own system’s
camera, implanting malware in the hacker’s network, or even physically disabling or destroying the
hacker’s own computer or network.
che tradotto significa più o meno:
Anche se attualmente la Legge degli Stati Uniti non lo consente, ci sono sempre più richieste per la creazione di un ambiente più permissivo per la difesa attiva delle reti che consentirebbe alle aziende non solo di stabilizzare la situazione, ma anche di prendere ulteriori misure, tra cui il recupero attivo delle informazioni rubate. Ulteriori misure potrebbero essere quelle di fotografare l’hacker utilizzando la fotocamera del pc, infettare con malware nella rete dell’hacker, o anche distruggere o disabilitare fisicamente il computer dell’hacker.
Uno scenario molto poco piacevole per chi utilizza i vari Emule o Torrent che potrebbe ritrovarsi a dover dare spiegazioni davanti a un giudice per aver scaricato un film e una canzone. Questa è la legge e non c’è nulla di nuovo. Certo è che se l’accusa adesso può dimostrare il reato con foto, log e altre informazioni prese dal nostro Pc anche in America si ritroveranno a far processi a ragazzi che tutto sono tranne che ladri.
Major Cinematografiche, ma con tutti i soldi che avete è così complicato avviare un servizio di streaming a pagamento gestito direttamente da voi?