Mala noche e Drugstore cowboy, i primi due lavori di Gus Van Sant, sono ora disponibili in Dvd rispettivamente per Raro Video e Pulp Video e distribuiti da CG Home Video: un’ottima occasione per riscoprire due cult movie di uno dei registi indie più amati di sempre. Mala noche, promettente esordio alla regia di Van Sant e adattamento di un racconto autobiografico di Walt Curtis, dimostra già la capacità del cineasta di ottimizzare la povertà dei mezzi con un’esuberante padronanza del linguaggio cinematografico. Il 16 mm, lo splendido bianco e nero di John J. Campbell, il febbrile montaggio del regista e il cast di attori non professionisti rendono il film un degno seguace della Nouvelle Vague, della Pop Art anni ’60 e del cinema pasoliniano.
Molti, inoltri, sono i temi e i motivi che ricorreranno nella produzione successiva di Van Sant già rintracciabili in Mala noche. L’edizione Raro Video ci offre così la possibilità di scoprire un lavoro mai davvero distribuito in sala e che per troppi anni è rimasto quasi invisibile; fra l’altro, il difficile iter cinematografico di Mala noche ci viene esposto dettagliatamente nell’intervista a Van Sant presente fra gli extra del Dvd.
Drugstore cowboy è invece la seconda regia di Van Sant, che realizza qui l’efficacissimo ritratto di un gruppo di tossicodipendenti allo sbando, raccontati senza alcuna forma di compiacimento, ma in modo quasi documentaristico. Un film lucido e intimista, sobrio eppure esplicito, perfettamente bilanciato tra il desiderio di documentare un percorso di solitudine e autodistruzione e la consapevolezza che la morte si possa sfidare. Costruito come una lunga prolessi, con il protagonista (uno straordinario Matt Dillon) che narra la sua esperienza in prima persona, Drugstore cowboy è ambientato nei primi anni ’70, in un periodo in cui la droga non è vista tanto come un’evasione dalla società, quanto come una vera e propria scelta di vita.
Notevoli risultano pertanto, nel film, gli echi letterari del santone della Beat Generation William Burroughs, qui nelle vesti di attore oltre che di sceneggiatore non accreditato. L’edizione Pulp Video non offre alcun extra, ma in compenso ci permette di godere di un lavoro prezioso e necessario, che anticipa di ben sette anni il più celebrato Trainspotting, di tematica affine. Due uscite da non perdere, pertanto, per tutti gli appassionati del cinema di Gus Van Sant, da sempre attento a raccontare lo smarrimento giovanile, il mondo dei “diversi”, l’ansia della fuga, la paura di crescere e di abbandonarsi ai sentimenti.
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