C’è una piccola isola tra la Toscana e la Corsica, simile a una lancia di granito, che fora il Mediterraneo e punta minacciosa il cielo.
Su quell’isola si sogna.
Un uomo che ha perso l’amore e desidera solo lasciarsi morire. Un gruppo di persone che fanno della sopravvivenza il loro credo. Un clandestino cresciuto nelle fogne di Bucarest. Uno scienziato visionario e uno strano esperimento.
Un delitto orribile, tra le rovine degli antichi Druidi.
E la Fine del Mondo.
Il capolavoro di Morgan Perdinka, scritto nel 2003 – quattro anni prima del misterioso suicidio dell’autore –, pubblicato per la prima volta, riscoperto e presentato dal maestro Danilo Arona.
Il libro
Malapunta è una piccola isola deserta tra l’arcipelago toscano e la Corsica. Qui sbarca Nico Marcalli, ricco quarantenne ossessionato dal rimorso per la morte della giovane moglie in un incidente d’auto, per farsi dimenticare e morire lentamente devastato dall’alcol e dai suoi fantasmi, nella villa a strapiombo sul mare costruita dall’enigmatico Lord Taylor nel XIX secolo.
Ma su Malapunta, Marcalli comincia a fare strani sogni. Sogni che non gli appartengono.
Il gruppo di survivalist dei redivivi sta mettendo a punto insieme al professor Carlos Aztarain un esperimento legato a Malapunta e alle tecnologie della mente, dai risvolti imprevedibili. Per lo scienziato, forse sarà il modo di comprendere perché la risonanza di Schumann – il “battito cardiaco” del pianeta – sta crescendo.
Cosa lega l’infelice Nico Marcalli alle sconvolgenti catastrofi naturali che stanno mietendo vittime in tutto il mondo? Chi altri vive, oltre a lui, sull’isola? Perché a Bucarest un giovane assassino chiamato l’orco delle fogne conosce alla perfezione l’isola e i suoi misteri?
Sono in troppi a conoscerne il nome. Pochi ad averla di vista. Parecchi non sono tornati.