Una donna in vacanza muore. Malasanità? Non si sa! Lei è Grazia Vernuccio, 63 anni, originaria di Modica, ma residente a Monza, avverte un dolore allo stomaco, forte, quasi dirompente, si reca nella guardia medica di Santa Maria del Focallo, a Ispica (Rg), le viene prescritto un antispastico, torna a casa e un’ora dopo muore. Grazia, in preda ad un forte dolore è morta tra le amorevoli braccia del consorte che a sua volta è stato colto da un malore ed è ricoverato nell’ospedale Maggiore di Modica. Lui, MG, 66 anni è è stato colto da un infarto, per il forte dolore causato dalla morte della moglie. I coniugi si trovavano nel ragusano, per un periodo di vacanza; i familiari si sono riservati di presentare un esposto alla Procura, per accertare le cause del decesso della donna.
Non è ancora noto se vi sia una connessione tra la visita alla guardia medica ed il decesso della donna. In provincia di Ragusa però sono stati registrati alcuni fatti di malasanità dunque la soglia e la preoccupazione è alta. Il Corriere di Ragusa riporta però che Grazia Vernuccio ha accusato fitte ancora più lancinanti al ventre poche decine di minuti dopo la somministrazione del medicinale da parte del medico di turno, che l´ha poi rispedita a casa, dove Grazia Vernuccio è morta praticamente tra le braccia del marito.
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COMMENTI (1)
Inviato il 17 ottobre a 19:51
Malasanità all'Istituto Tumori Regina Elena Roma (Dr. Cognetti la vergogna della scienza)
Vorrei sottoporre alla Vostra attenzione la mia triste storia di ennesima vittima di malasanità...questa volta dell' IFO di Roma, più precisamente del Dr. Francesco Cognetti e del Dr. GianLuigi Ferretti.
Mia madre Rossiello Raffaella affetta da adenocarcinoma è stata ricoverata all'IFO di Roma e sottoposta a cure e trattamenti chemioteratipi sperimentali che la hanno condotta a morte nel giro di 3 settimane. Il dr. Cognetti di Medicina Oncologica A, si è approfittato dello stato di depressione e scoramento di mia madre (che voleva continuare a vivere) per farle firmare un consenso informato per chemioterapici sperimentali non adatti ad una paziente nello stato fisico di mia madre. Alla prima grave complicazione (una copiosa emorragia) il dr. Ferretti si è rifiutato di trasferirla in ospedale più idoneo (Visto che l'IFO-Istituto Nazionale Tumori - Regina Elena è sprovvisto di Pronto Soccorso e di Rianimazione), facendo morire mia madre per emorragia sotto gli occhi impotenti dei figli. Non contenti di ciò, il dr. Cognetti ha proceduto contro la volontà dei figli ad una autopsia per "blindare" la posizione dell'ospedale in relazione alle gravi negligenze commesse, ed a proceduto personalmente alla contraffazione della cartella clinica in relazione alle cure/farmaci e quant'altro somministrato a mia madre.
Questi criminali che in nome della scienza seviziano e portano a morte pazienti oncologici, utilizzandoli come cavie da laboratorio...vanno fermati.
In Fede
Simone Ballatore