E' stato pubblicato sulla rivista scientifica Veins & Lymphatics uno studio intitolato " Chronic cerebrospinal venous insufficiency in Ménière's disease: diagnosis and treatment " (Insufficienza venosa cronica cerebrospinale nella malattia di Ménière: diagnosi e trattamento).
Secondo alcuni ricercatori italiani, lo scopo di questo studio era di valutare con i mezzi dell'ecodoppler e della flebografia il rapporto tra la malattia di Ménière (MD) e l'insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) e verificare se l'angioplastica sia efficace nel migliorare i sintomi. Fase 1: 50 pazienti con diagnosi di MD definitiva (American Academy of Otolaryngology 1995), che non avevano ottenuto alcun beneficio dalla terapia di routine, sono stati sottoposti a ecocolordoppler con eco-contrasto utilizzando il protocollo di Zamboni per verificare la CCSVI. Cento soggetti sani abbinati per età e sesso hanno agito come controlli. Fase 2: su 20 dei casi di Ménière positivi all'ecocolordoppler è stata eseguita una venografia ed è stata confermata la diagnosi di associata CCSVI. Questi pazienti sono stati trattati contemporaneamente con angioplastica della vena giugulare interna, quindi riesaminati rispetto alle scale di base della MD. Su un totale di 50 pazienti con MD, c'era una diagnosi ecografica di CCSVI in 45 pazienti (90%). Nella popolazione sana la CCSVI è stata trovata solo nel 3% dei casi (P <0,001). Venti pazienti sono stati sottoposti a venografia che ha confermato la diagnosi di CCSVI. Infine, l'angioplastica transluminale percutanea (PTA) ha dimostrato di essere efficace nel 90% dei pazienti, con un significativo miglioramento di diverse scale della funzione vestibolare a sei mesi di follow-up. Secondo gli autori, c'è una significativa prevalenza di CCSVI nei pazienti con MD ed il trattamento con PTA sembra utile per un miglioramento dei sintomi e della funzione vestibolare registrate nella maggior parte dei pazienti.
Fonte: http://www.pagepressjournals.org/index.php/vl/article/view/vl.2014.3854