Quest'anno che si sta chiudendo invece è andato molto meglio. Ci siamo fatti l'influenza stagionale e un paio di scoccianti faringiti con tosse e qualche linea di febbre. Abbiamo chiuso proprio la scorsa settimana con la scarlattinetta(altrimenti detta quinta malattia): puntini, febbre, tonsillite. Tutto passato nel giro di tre giorni.
Nonostante le difficoltà legate alle malattie del primo anno di scuola però dobbiamo ricordarci che è proprio in questo modo il sistema immunitario dei bambini si allena, si rinforza e diventa reattivo per gli anni a venire.
Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) ricorda,infatti, che i primi anni di scuola sono i più duri per bambini e genitori, ma la frequenza dei malanni serve a creare una risposta immunitaria duratura e persistente. Un vantaggio che si vedrà negli anni successivi, quando i bambini supereranno indenni i mesi più critici per le malattie (autunno, inverno, primavera).
Piuttosto, precisa Di Mauro, è meglio lasciar fare alla malattia il suo corso e non imbottire il bambino di farmaci: "è importante lasciare all'organismo del bambino e alla natura la risposta migliore alla malattia, garantendo un'alimentazione giusta, ricca in frutta e verdura, uno stile di vita attivo, prevalentemente all'aria aperta e non in ambienti chiusi".
Insomma, sì a curare i bambini con le medicine, ma solo quando queste sono davvero necessarie: i bambini si ammalano ed è un evento del tutto normale e fisiologico e i pediatri non si stancano di ripetere a genitori ansiosi e preoccupati che è importante allenarsi ad avere un “comportamento di attesa, responsabile, legato ai consigli che inevitabilmente il pediatra fornirà”, un comportamento che mette al riparo da un eccessivo ricorso ai farmaci e che favorisce una giusta attenzione ai problemi di salute del bambino.
Fonte: Ansa