- eruzione malar: eruzione cutanea a forma di farfalla tra le guance ed il naso;
- eruzione discoide: macchie rosse e sollevamento della pelle;
- fotosensibilità: eruzione cutanea a seguito di ipersensibilità alla luce solare;
- ulcere alla bocca o al naso, solitamente indolori;
- artrite non erosiva in due o più articolazioni;
- coinvolgimento cardiopolmonare: infiammazione della membrana che riveste il cuore (pericardite) e/o i polmoni (pleurite);
- disordini neurologici: convulsioni e/o psicosi;
- disordine renale;
- malattia ematologica;
- disturbo immunologico;
- anticorpi anti-nucleo (ANA).
Il sistema immunitario di chi sviluppa il lupus tende ad attaccare e distruggere i tessuti sani del corpo, con conseguente infiammazione, dolore e danno. Questa malattia può presentarsi in forma lieve o mettere in pericolo la vita della persona colpita. In ogni caso, è sempre necessario rivolgersi al proprio medico per sottoporsi ad un adeguato trattamento farmacologico. Il lupus può essere di quattro tipi: lupus eritematoso sistemico (il più comune), lupus eritematoso cutaneo (lupus della pelle), farmaco-indotta lupus e lupus neonatale (una malattia rara che colpisce i neonati di donne con il lupus). Il lupus colpisce solitamente le donne in età fertile, tra i 15 ed i 45 anni, ma può svilupparlo chiunque. Nel 10% dei casi è causato da una componente genetica. La diagnosi viene fatta di solito dal reumatologo. Il lupus può anche manifestarsi con forte affaticamento, febbre e perdita di capelli. Per chi ha già degli episodi in famiglia, si consiglia di evitare l’esposizione solare. Altri consigli utili possono essere:
- svolgere qualsiasi attività poco alla volta e riposarsi frequentemente;
- farsi aiutare;
- semplificare la propria vita;
- se al risveglio si avverte ancora il bisogno di tornare a letto, è preferibile, prima di riposarsi, fare colazione, lavarsi e vestirsi.
Il lupus non si combatte, bisogna solo imparare a conviverci.