Le malattie fungine (crittogamiche) più frequenti nell’orto sono la peronospora e l’oidio, detto anche mal bianco, muffa bianca, nebbia, albugine. La peronospora si combatte con prodotti a base di rame, mentre per l’oidio l’arma decisiva è lo zolfo.
Esistono in commercio numerosissimi prodotti a base di zolfo (o anche zolfo ramato) ma quando l’attacco non è troppo prepotente si può ricorrrere a metodi naturali.
Attenzione però, nessun metodo è curativo: quindi una pianta ammalata non guarirà mai. E’ possibile recuperarla eliminando tutte le parti infette e trattando le parti sane a scopo preventivo. Ovviamente però se l’infezione è troppo avanzata, non esiste altro rimedio che sradicare la pianta e smaltirla ben lontano dall’orto per evitare che le spore si disperdano sul terreno.

Foglie di salvia su cui sta comparendo la muffa bianca
L’oidio è un fungo parassita che si diffonde rapidamente creando un feltro di colore biancastro e di aspetto pulverulento. Colpisce tutte le parti della pianta: le foglie, i germogli ed i frutti. Questi arrestano la crescita, decolorano e ammuffiscono. L’oidio attacca tutti gli ortaggi, ma in modo particolare le cucurbitacee, zucchine e cetrioli.
La propagazione avviene attraverso spore che possono essere veicolate anche dal vento, ma in genere dalla temperatura moderata (il massimo della diffusione avviene quando la temperatura si aggira attorno ai 22 gradi) e dalle condizioni umide in cui si trova la pianta. Per la verità, tutte le malattie crittogame si sviluppano con particolare virulenza in presenza di condizioni climatiche umide e scarsa ventilazione.

Pianta di zucchini che può essere recuperata eliminando tutte le foglie con segni di muffa e tratatndo le altre con zolfo.
Prevenire l’oidio
Unaprima prevenzione la si attua rispettando le distanze di impianto e lasciando spazio tra le piante, in modo che l’aria circoli. Nel caso dei pomodori, peperoni e melanzane, eliminare tutte le foglie in basso che potrebbero venire a contatto con il terreno. Inoltre sfogliare le piante troppo ricche di foglie che impediscono il passaggio di aria e luce tra la chioma. Per i zucchini, eliminare le vecchie foglie al di sotto della zona fruttifera. Si consiglia di innaffiare a scorrimento, oppure, se si vuole innaffiare a pioggia, farlo alla prima alba e non la sera, quando l’acqua rimane sulle foglie per tutta la notte. Inoltre, sostenere con canne o reti gli ortaggi più alti.

Pianta di zucca ormai compromessa dalla malattia.
COMBATTERE L’OIDIO
Per la lotta all’oidio si utilizzano prodotti a base di zolfo, anche con più applicazioni nel corso del ciclo produttivo della pianta. In agricoltura biologica l’uso dello zolfo è consentito.
Lo zolfo agisce per contatto. Il trattamento deve essere diffuso uniformemente su tutta la superficie da proteggere. A tal fine sono da preferire i trattamenti liquidi a quelli in polvere. Nell’usare lo zolfo bisogna fare attenzione alla temperatura. Sotto i 18 gradi non produce effetto, sopra i 30 può essere tossico per la pianta.
Lo zolfo non è tossico per gli animali domestici (cani e gatti) e non penetra negli ortaggi, per cui è sufficiente un buon lavaggio per eliminarlo completamente. Viceversa alcuni antiioidici di sintesi reperibili sul mercato possono accumularsi sui prodotti e vanno usati solo in caso di estrema necessità.
Naturalmentecome già detto, prima di irrorare la pianta bisogna rimuovere tutte le foglie già colpite perché lo zolfo ha potere preventivo, non curativo. Irrorare tutte le parti della pianta, anche lo stelo principale e le parti inferiori delle foglie.
Se poi si vogliono usare metodi casalinghi e materiali più facilmente reperibili rispetto allo zolfo, nei casi in cui l’infezione è ancora leggera si possono usare i seguenti prodotti:
Bicarbonato o aceto: un cucchiaio abbondante di bicarbonato o di aceto, disciolto in un litro e mezzo di acqua.
Acqua ossigenata: Spruzzare senza diluizione su piante già cresciute.
Latte: diluito al 50% con acqua, spruzzare ogni 3-4 giorni. Il latte ostacola l’adesione del fungo alla pianta.

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