Nel 1995 lo psichiatra americano Ivan Goldberg ha introdotto l’espressione “ Internet Addiction Disorder ” (I.A.D.) individuandone i sintomi caratteristici, come il bisogno di trascorrere un tempo sempre maggiore in rete per ottenere soddisfazione; marcata riduzione di interesse per altre attività che non siano Internet; sviluppo, dopo la sospensione o diminuzione dell’uso della rete, di agitazione psicomotoria, ansia, depressione, pensieri ossessivi su cosa accade on-line, classici sintomi astinenziali; necessità di accedere alla rete sempre più frequentemente o per periodi più prolungati rispetto all’intenzione iniziale; impossibilità di interrompere o tenere sotto controllo l’uso di Internet; dispendio di grande quantità di tempo in attività correlate alla rete; perdurare dell’uso di Internet nonostante la consapevolezza di problemi fisici, sociali, lavorativi o psicologici recati dalla rete stessa.
Invece alcune caratteristiche associate sono la perdita delle relazioni interpersonali, modificazioni dell’umore, alterazione del vissuto temporale, cognitività completamente orientata all’utilizzo compulsivo del mezzo, “feticismo tecnologico” : tendenza a sostituire il mondo reale con un oggetto artificioso con il quale si riesce a costruire un proprio mondo personale e in questo caso virtuale, deprivazione del sonno, problemi fisici di varia natura (mal di schiena, affaticamento degli occhi, sindrome del tunnel carpale, ecc.).
Per altri informazioni si segnala il sito La Promessa, sul quale si rende disponibile oltre al presente testo da cui è stato tratto anche un link ad un Test vi verifica della propria dipendenza da Internet, al fine di rendersi consapevoli della propria condizione.
UST