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Malattie professionali dei musicisti

Creato il 17 aprile 2013 da Nonzittitelarte

 

Malattie professionali dei musicistiMalattie dei musicisti, c’è l’indennizzo Inail

Di Lucia G. Benenati

Assumono posture scorrette, non fanno stretching e accusano dolori ortopedici spesso e volentieri. Alcuni talmente gravi da compromettere la vita lavorativa. Ecco perché l’Inail ha deciso di riconoscere i dolori che affliggono i musicisti di carriera come vere e proprie malattie professionali. La notizia arriva da Torino, dove l’istituto ha indennizzato un professore di basso tuba che per trent’anni ha lavorato nell’Orchestra della Rai e dove il pubblico ministero Raffaele Guariniello ha aperto un’indagine.

All’uomo, ormai sessantenne, che nel suo curriculum vanta alcune stagioni al Teatro Regio di Torino e alla Scala di Milano, è stato riconosciuto un risarcimento per un’ernia e per l’artrite che accusa a entrambe le mani: il basso tuba è uno strumento pesante, impegnativo per i polmoni, la schiena, le dita. Il pm Guariniello, inoltre, sta ipotizzando le lesioni colpose e sta riflettendo sulle eventuali responsabilità.
Il fascicolo è a carico di ignoti ma la strada sembra già tracciata: “I musicisti – commenta – sono lavoratori come tutti gli altri e quindi dovrebbero essere sottoposti a sorveglianza sanitaria”. Guariniello si occupò di un caso molto simile nel 1999. Si trattava del primo violoncello dell’orchestra Rai, una donna colpita dalla cosiddetta “sindrome del dito a scatto” alla mano che regge l’archetto durante l’esecuzione, la destra: un disturbo che fu inserito nelle “patologie da sforzo ripetuto” come quelle che di solito riguardano gli operai delle catene di montaggio.
La donna smise di suonare, ma grazie a un’intervento chirurgico e all’assistenza di un fisioterapista (procuratole dall’azienda) riprese il lavoro dopo un paio d’anni di stop. Le carte di quell’indagine potranno essere utili anche nel nuovo procedimento. I collaboratori del magistrato, tra l’altro, vi inclusero documenti dai quali risulta che almeno il 50% dei musicisti soffrono di problemi del genere, che i primi studi sull’argomento risalgono al XIX secolo, che in Australia, Inghilterra e Stati Uniti erano state fatte indagini epidemiologiche, che dei ricercatori avevano controllato i calchi delle mani di maestri come Schumann e Chopin. Per quanto riguarda i grandi del passato, internet brulica di aneddoti. Per il presente, adesso c’è la certificazione dell’Inail.

http://www.italiaoggi.it

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