Magazine Diario personale
Torno al mio giaciglio e riprendo a leggere.
Suona il campanello, ancora.
Mi rialzo e con un tono incazzoso rispondo: CHI È?
Niente. Inizio ad irritarmi. Riprovo: CHI È???
- Siamo dell'Energia Elettrica (in realtà ha detto il nome, ma non è tanto difficile indovinare), abbiamo bisogno di parlarle.
Tergiverso, perché non avevo chiesto niente e le vendite porta a porta non mi interessano né mi piacciono. Alla fine apro il portone e aspetto la voce misteriosa con la porta socchiusa, con tanto di blocco.
Mi si parano davanti due ragazze, che mi propinano una storia su delle riduzioni sulle bollette, con il solito "Lei vuole pagare di meno, vero?".
Il fatto che io non avessi nessuna bolletta né il contratto sottomano non le ha fatte desistere, e alla fine ho deciso di aprire la porta. Io dentro, loro fuori. Sguardo accigliato, tono burbero.
Una delle due prosegue nella visita agli appartamenti, l'altra inizia ad intortarmi. Con la solita malagrazia mi decido a farla entrare; braccia conserte, faccia che aveva scritto a caratteri cubitali "vedi di muoverti perché non mi piaci. Non ho richiesto la tua visita e non ne voglio sapere nulla. E spicciati perché ho di meglio da fare che starti a sentire".
Non ho nulla da ridire sulla sua cortesia e disponibilità, ma non mi sono piaciute diverse cose:
- che la gente ti si presenti in casa senza preavviso
- che ti si costringa a firmare un contratto "perché paghi di meno" e "perché non cambia nulla"
- che alle domande si risponda con un giro di parole
- che alla mia intenzione di leggere quello che stavo firmando mi si sia detto "c'è scritto che blabla": bambina, non firmo qualcosa che non ho letto. Mai.
- che alla mia richiesta di poter sottoscrivere il contratto in un secondo momento perché questa è la mia prima casa e non ho ancora ricevuto una bolletta e non ho idea di cosa sia un contratto di quel genere, mi sia stato detto che o adesso o mai più.
Presa per sfinimento, ho firmato: ma solo dopo essermi assicurata che, nero su bianco, fosse scritto che ho la possibilità di recedere senza spese entro dieci giorni.
Apollo, dopo aver letto le scartoffie, mi ha anche suggerito che tale contratto potrebbe non essere valido, perché la ragazza ha segnato il mio nome come intestataria di un conto corrente, facendomi anche firmare il riquadro relativo: peccato che io non abbia nessun conto corrente.
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