
Come in Mozambico, anche nel confinante Malawi, ben 641 famiglie sono rimaste, al momento, e inaspettatamente, senza casa. E’ accaduto nella cittadina di Mwambo, nel distretto di Zomba.
La causa del disastro è dovuta allo straripamento del fiume Phalombe, che ha travolto abitazioni e campi di mais,unica fonte di reddito, quest’ultimi, insieme a un po’ d’artigianato locale, per gli abitanti della zona.
Un fiume, il Phalombe,è stato in questo caso portatore di fame (nel significato letterale della parola) e di ulteriore accresciuta miseria in un Paese, uno decisamente tra i più poveri dell’Africa australe, secondo gli indicatori mondiali del benessere economico, e la cui modestissima agricoltura è la sola fonte di reddito.
E questo quando le cose vanno bene. E cioè quando non c’è siccità indefinitamente prolungata o alluvioni così come sta accadendo da parecchi mesi a questa parte.
I villaggi colpiti, che dal Group Village Heads Magoli arrivano fino a pochi chilometri dal lago Chilwa,si estendono su di una superficie di 268 ettari di terreno, sulla quale si coltiva, oltre al mais, anche il peperoncino.
Anche in Malawi la diga costruita dagli abitanti del posto per proteggersi dalle inondazioni non solo non è stata all’altezza del suo compito ma in buona parte, a causa della furia delle acque, è anche andata distrutta.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
