Sappiamo già dell’enorme debito pubblico che schiaccia il Malawi e tutti i suoi abitanti come dell’obbedienza praticata dalla nuova presidenza del Paese nei confronti degli aggiustamenti strutturali imposti dal Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Si aggiunga a questo un periodo di inattesi cattivi raccolti,legati ai cambiamenti climatici in atto sul pianeta e in più un’inflazione galoppante, che azzera ogni tipo di salario.
Si lamentano questa volta i detenuti delle carceri. Sono circa 13 mila persone, uomini e donne, ridotti alla fame.
Lo riferisce il quotidiano locale "Malawi Today".
E la causa è il mancato arrivo di 7 mila sacchi di grano,che solitamente erano regolarmente forniti all’amministrazione carceraria del Malawi.
Se i sacchi di grano non arriveranno o non arriveranno in numero sufficiente o, soprattutto non arriveranno per tempo, saranno grossi guai.
Potrebbe quasi certamente scapparci più di un morto nelle carceri in quanto le condizioni ambientali in generale e sopratutto quelle legate alla salute dei detenuti e delle detenute sono già adesso estremamente precarie.
Le scuse addotte dal servizio dei fornitori di Stato è che attualmente, rispetto ad un anno fa, un sacco di grano da 50 chilogrammi costa ben10 mila kwacha contro i 4500 e cioè l’equivalente di 20 euro nostri contro i 9 di un tempo. Cifre enormi per un Malawi povero e taglieggiato dal FMI.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)