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Nonostante gli sforzi seri e prolungati della nuova presidente del Malawi, Joyce Banda, le condizioni di vita della gente nel suo Paese restano decisamente molto drammatiche per la gente comune.
E, ancora più grave, è che se ne parli pochissimo o non se ne parla per niente sui nostri “media”.
In molte zone del Malawi, e in particolare nel distretto di Balaka, a quel che riferiscono fonti attendibili, la carestia c’è. E, a dirla tutta e chiara, colpisce gravemente la popolazione,che non sa come affrontare e provare a risolvere il problema dal momento che manca tutto.
La fame,si può dire, la si può toccare con mano.
E non è affatto il solito trito e ritrito ritornello per impietosire gli ingenui o i creduloni e fare loro aprire la “borsa”.
La scarsità delle piogge, infatti, ha aggravato una situazione già molto precaria, per cui scarsissimi sono stati i raccolti e la maggior parte delle colture sono state interamente bruciate da un sole impietoso.
Inoltre la crisi economica in atto si è tradotta per di più nella perdita di numerosi posti di lavoro.
Il risultato è che padri di famiglia sono stati privati anche di un modesto salario o stipendio che fosse.
Senza contare poi, a corollario, i prezzi dei generi alimentari saliti alle stelle.
Cosa ancora più assurda è poi anche il prezzo della benzina, che ha raggiunto cifre quasi pari a quelle europee.
I poveri, come purtroppo è per tutti i poveri e in tutto il mondo, sono arrivati a cibarsi di scarti e rifiuti e, in Malawi, racconta chi è ben informato, mangiano pesci “bonya”, che erano usati tradizionalmente per preparare il mangime per i polli e ora, addirittura, sono divenuti cibo nazionale.
Per chi volesse saperne un po’ di più, segnalo di contattare,ad esempio, i missionari monfortiani in Italia, i quali hanno laggiù una qualche loro presenza.
Conoscere è importante per capire realmente il mondo in cui viviamo e, magari, trovare “insieme”, se possibile, modalità di superamento di certe emergenze ricorrenti.
E informazioni corrette non possono altro che venire da chi opera sul campo.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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