In rapporto alle votazione del 20 maggio scorso l’Alta Corte di giustizia, impugnata dalla Commissione elettorale (Mec), ha invalidato la decisione varata sabato scorso dalla presidente uscente Joyce Banda, che aveva annullato lo scrutinio presidenziale e legislativo, invocando “gravi irregolarità”.
In un discorso radiotelevisivo la Banda ha sostenuto che “in base a poteri conferitimi dalla Costituzione, nuove elezioni saranno indette entro 90 giorni”, annunciando però che non si candiderà.
L’annullamento delle elezioni tenute martedì scorso è stato subito contestato dal rivale Peter Mutharika.
Per l’ex ministro degli Esteri, nonché fratello del defunto capo dello Stato Bingu wa Mutharika (2004-2012), la decisione della Banda è stata dettata dalla “disperazione”.
In base al primo conteggio parziale del 30% delle schede, diffuso venerdì sera dall’organismo elettorale, Mutharika sarebbe in testa con il 42% dei consensi mentre la presidente uscente si attesterebbe attorno al 23%.
Nonostante la decisione della Banda, lo spoglio delle schede è andato avanti anche ieri in diversi seggi.
La direzione dell’organismo elettorale ha già riconosciuto problemi tecnici nel conteggio elettronico delle schede, che successivamente è stato operato manualmente.
“Il processo è lento ma non incrina l’affidabilità dei risultati” ha assicurato comunque il capo della Mec, Mason Mbdendera.
E lo stesso fanno sapere gli osservatori Onu.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)