Il mondo è malato e noi stessi siamo malati.
Siamo noi a produrre i virus che infettano il mondo.
Egoismo, invidia, odio, indifferenza sono le malattie che inaridiscono i nostri cuori, seccano le nostre radici sempre avide e partoriscono i fiori secchi dell’apatia.
In fondo cono quasi convinto, che una cura esista ancora, che possiamo fare qualcosa, prima che sia troppo tardi.
Facendo magari come usavano i nostri avi; invocando la pioggia, danzando, pregando con devota speranza alzando gli occhi al cielo.
Oppure come fanno i bambini, meravigliandoci, ogni volta di quel meraviglioso sentimento che spesso nascondiamo per vergogna, l’amore per gli altri.