E’ solamente una mia opinione.
Se la religione come diceva il Carl Marx è l’oppio dei poveri, allora di conseguenza la politica è la cocaina degli illusi.
Cocaina perché è alla portata di tutti alla pari dell’oppio e chiunque la può usare ma soprattutto abusare.
L’oppio annebbia, annichilisce, ottenebra, assopisce, tedia.
La cocaina invece eccita, esalta, da senso di onnipotenza, e poi alla fine svuota e tedia.
A ben vedere le religioni, e la politica sono due droghe, che danno assuefazione, e che a lungo andare portano alla morte.
Bisogna saperne non abusare.
Entrambe portano al fanatismo, all’integralismo, ma sia dell’una che dell’altra dopo, non se ne può più fare a meno.
Io non credo comunque che la politica e la religione siano la panacea per i mali del mondo, un capro espiatorio per le proprie frustrazioni, o forse tutto l’opposto.
Politica e religione un connubio inscindibile, simbiosi mistica e vitale.
Politica è religione, come l’uomo e la donna, e come l’uomo e la donna, si odiano e si amano, si scannano, si lasciano per poi tornare assieme.
L’uno non può fare a meno dell’altro, l’uno è la ragione di vita dell’altro. Non potrei mai immaginare un mondo senza questi due elementi.
Così come non potrei immaginare il mondo senza politica e religione.
Ma il male in fin dei conti non è questo o quello, ma l’uso che se né fa.