Eccomi qui.
È un periodo denso di novità, incontri con belle anime, attività nuove da svolgere. Ci sono i mercatini e i laboratori da preparare e nuovi colori vibranti, in attesa di essere tessuti. C'è un bel festival musicale dedicato all'India, dove lavorerò con amicizie vecchie e nuove, tutti legati dallo stesso filo. C'è la nuova casa con i lavori di ristrutturazione che vanno avanti. Cosa potrei desiderare di più?
Eppure è tornata la mia irrequietezza, quella che dentro di me chiamo, quasi bisbigliando, il Vento del Nord... quella che mi fa venir voglia di partire o semplicemente di stare da sola. La primavera ha sempre un effetto sconvolgente su di me, mi fa sentire improvvisamente nuda. Mi sento nervosa, l'euforia derivante dagli stimoli che ricevo in alcuni istanti si trasforma in confusione e non vedo l'ora che arrivi l'estate, con il suo sole accecante. La primavera mi coglie sempre impreparata dopo un lungo inverno.
Ma se sono turbata è anche per via di alcune gestalt aperte che vorrei tanto chiudere e non posso, ci vuole ancora attesa e pazienza. Persone che credevo finite nel dimenticatoio e che ho rivisto per caso, percependo la voglia di riavvicinarsi da entrambe le parti ma non soddisfatta a causa di qualcosa che ci bloccava come una sorta di cuscinetto di tensione/emozione respingente. È così triste e me ne rammarico, sono state buone occasioni perse. Mi sono stupita di me stessa, mi sono chiesta dove sia finita la mia spontaneità.
Ogni notte estraggo i tarocchi, che confermano perfettamente quello che sento -perché i tarocchi sono magici davvero- eppure dopo ogni lettura provo lo stesso senso di insoddisfazione. Vorrei sinceramente riabbracciare quelle persone, come se niente fosse, ma i rapporti umani sono delicati, complicati e a volte desiderare qualcosa non basta.
Nonostante l'inquietudine di sottofondo la Vita si snoda imponente come un fiume in piena, anche quando sembra che tutto proceda tranquillamente.
Durante una soleggiata mattinata in campagna, ho raccolto i Doni della Mamma Terra, borragine selvatica e carrube dall'albero che ha piantato il mio papà. Si possono utilizzare i fiori di borragine nelle insalatine e friggere le foglie. Voi utilizzate questa pianta? E se si, come? E i baccelli di carrube sono così buoni da sgranocchiare con quel loro sapore simile al cacao. Ricordo che mio nonno paterno spesso ne estraeva qualcuno dalla tasca e iniziava a sgranocchiarlo. Allora tutto questo mi sembrava così strano!
Continuo a tessere e un pensiero d'amore va anche a lei che mi diede ispirazione e se ne andò. Che tu possa realizzare tutto quello che desideri nel cuore, per il bene di tutti e nel miglior modo possibile. E che possa realizzarlo anche tu che in questo momento leggi queste parole.
Intanto un raggio di sole attraversa lo spazio lasciato aperto dalla porta che si affaccia sul giardino e mi viene a salutare.
Buona Vita a tutti, adesso e sempre, all'infinito.