Decine di migliaia di persone provenienti ds tutta la Repubblica ceca si sono radunate oggi in Piazza San Venceslao, a Praga, per manifestare contro il governo e le sue misure di austerità e per chiedere elezioni anticipate.
La manifestazione massiccia si è svolta su invito dei sindacati, insieme con i partiti dell'opposizione dei socialdemocratici (Cssd) e dei comunisti (Kscm). Alla manifestazione partecipano anche i rappresentanti di una ventina di iniziative e movimenti della sinistra. Secondo le stime della polizia in piazza sono scese circa 80'000 persone."L'obiettivo della manifestazione sono le dimissioni del governo", ha dichiarato Jaroslav Zavadil, il capo della centrale dei sindacati cechi (Cmkos). Secondo il leader, si tratta della maggiore manifestazione di protesta a partire dal 1989, l'anno della caduta del comunismo.
Muniti di striscioni con su scritto "Stop al governo", fischietti, trombette e tamburi, i manifestanti rivendicano le dimissioni del governo di Petr Necas. La gente è contraria soprattutto all'aumento dell'Iva e all'impatto sui prezzi, al congelamento delle pensioni e ai tagli nel settore pubblico, soprattutto sanità e scuola.
Secondo il ministro delle finanze Miroslav Kalousek (Top 09), l'artefice del programma di austerità, se le riforme non sono avviate adesso, dopo 3-4 anni ogni governo sarà obbligato a intraprendere misure molto più dolorose e frustranti come oggi in Grecia o in Spagna.
Il governo tripartitico di centrodestra del premier Petr Necas, al potere da luglio 2010, fa fronte a una crisi dovuta alla scissione del più piccolo partito Affari pubblici (Vv). Se si andasse alle urne, secondo i sondaggi, vincerebbero socialdemocratici e comunisti.